Difficile da reperire, questo thriller esistenziale, memore della lezione di Tarr Béla, poggia tutto il suo fascino sulla rarefazione spazio–temporale. Cielo e terra plumbei sono lo sfondo sul quale si snoda una tragedia senza soluzione. Montaggio da “Breviario di estetica” di Balasz Bèla. Musica
‘cellulare’ alla Bartok Béla.
In un paese ungherese non precisato, immerso in una natura verdeggiante e avvolto da una fitta nebbia che sembra scendere minacciosa dal cielo, tre bambine vengono ritrovate morte in aperta campagna. I sospetti ricadono in successione su due persone : Hàzalò (Gyula Pauer), l’uomo che ha ritrovato l’ultima vittima denunciando la cosa alla polizia, e il… leggi tutto
MYmovies
Gli abitanti di un villaggio circondato da montagne impervie e foreste, sono scossi dal ritrovamento del corpo orrendamente devastato e senza vita di una bambina.
Le urla strazianti della madre che intende vederla ma viene allontanata nella speranza di risparmiarle una visione agghiacciante che si aggiungerebbe allo strazio indescrivibile che ella sta vivendo, spezzano il silenzio…
Una perla rara ingiustamente dimenticata. Capolavoro del regista ungherese Feher, il film è ben più di un semplice giallo (la cui soluzione non arriverà). Le scene si susseguono con lentezza, dischiudendo a poco a poco i personaggi e gli enigmi del film, sotto un cielo grigio plumbeo che non abbandonerà mai la pellicola (tranne in una breve sequenza sul finale).…
In un paese ungherese non precisato, immerso in una natura verdeggiante e avvolto da una fitta nebbia che sembra scendere minacciosa dal cielo, tre bambine vengono ritrovate morte in aperta campagna. I sospetti ricadono in successione su due persone : Hàzalò (Gyula Pauer), l’uomo che ha ritrovato l’ultima vittima denunciando la cosa alla polizia, e il…
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Commenti (3) vedi tutti
Capolavoro di Feher, un giallo magistrale che immerge lo spettatore in un mondo cupo e senza speranza.
leggi la recensione completa di Gabriele_TDifficile da reperire, questo thriller esistenziale, memore della lezione di Tarr Béla, poggia tutto il suo fascino sulla rarefazione spazio–temporale. Cielo e terra plumbei sono lo sfondo sul quale si snoda una tragedia senza soluzione. Montaggio da “Breviario di estetica” di Balasz Bèla. Musica ‘cellulare’ alla Bartok Béla.
commento di Marcello del CampoUn'esperienza di rara inquietudine e forza espressiva.
commento di kotrab