Un architetto nei debiti succhia soldi alla ricca moglie, che peraltro tradisce. Quando la donna gli rifiuta l'ennesimo prestito, l'uomo decide di farla uccidere da un sicario. Che però, per quanto esperto e preciso, non sa di andare incontro a un imprevisto molto seccante, che lo costringerà a seminare altri cadaveri.
Opera seconda per il cinema, a distanza da sei anni dall'esordio con Il tunnel sotto il mondo (1969), per Luigi Cozzi, nel frattempo entrato nell'orbita di Dario Argento e grazie a lui approdato anche alla tv con un mediometraggio (Il vicino di casa, 1973). Partendo proprio da quest'ultimo lavoro, Cozzi sviluppa un intrigante racconto giallo-thriller con tutti gli ingredienti necessari ad accumulare la tensione: un omicidio su commissione, un killer esperto, un piano perfetto e un imprevisto a guastare tutto, fino naturalmente alla risoluzione finale del caso. A firmare la sceneggiatura lo aiuta Daniele Del Giudice, con Adriano Bolzoni accreditato per i dialoghi. Se la storia di per sè funziona e gli interpreti non sono male, si nota comunque una produzione non troppo dispendiosa (ma neppure mediocre, sia chiaro) alle spalle della pellicola, che rimane così sospesa fra serie A e serie B; l'ottimo killer è Michel Antoine, francese che aveva già lavorato in qualche spaghetti western nostrano, mentre al suo fianco troviamo fra gli altri George Hilton, Femi Benussi, Eduardo Fajardo e Alessio Orano. Coproduzione fra Italia e Francia; Cozzi tornerà l'anno seguente con un'idea inspiegabile: la commedia sexy (e dozzinale, per giunta) La portiera nuda. 4/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta