Regia di Peter Weir vedi scheda film
VOTO : 6/7.
Dopo gli importanti responsi ottenuti con il precedente “Picnic ad Hanging rock” Peter Weir confeziona questo film, decisamente legato alla sua terra e alle contraddizioni tra i suoi diversi abitanti, alternado cose buone ad altre meno con le prime che hanno alla fine il sopravvento.
Sidney, un avvocato (Richard Chamberlain) viene chiamato a difendere un gruppo di cinque aborigeni accusati di un omicidio le cui dinamiche non sono per niente chiare.
Nonostante quanto dicano i suoi colleghi questi praticano riti tribali e la vita dell’avvocato e quella della sua tranquilla famiglia sarà contraddistinta da incubi e visioni catastrofiche.
Intanto nella città si susseguono preoccupanti eventi climatici forse segno che qualcosa di più grande e terribile si sta avvicinado.
Il film è imperfetto, ovvero non raggiunge i vertici del migliore cinema di Weir, ma oltre che affrontare il classico tema riguardante l’impossibile convivenza tra uomini completamente diversi per formazione e credenze (gli originari del luogo e gli “invasori”), riesce anche a ricreare momenti di trasporto e panico decisamente affascinanti ed inquietanti.
Molto bello il prologo, culminante con la tempesta di grandine, meno convincente il finale che lascia immaginare più che mostrare (e quello che mostra sa di immagine di repertorio non proprio all’altezza della situazione), anche se è chiaro il concetto, e magari oggi con mezzi diversi sarebbe stato realizzato in maniera leggermente diversa.
Per il resto la parte prettamente giudiziaria è solo un breve contorno (il processo dura pochi minuti, ecco forse si poteva curare meglio), mentre l’opera gioca le sue carte migliori regalando uno stato di angoscia che cresce gradualmente fino a sfociare nella discesa del protagonista nei luoghi sotterranei dove le profezie sono raccontate con oggetti e disegni.
Complessivamente rimane un film interessante, a suo modo particolare, che probabilmente accusa più di altri gli anni che sono passati dalla sua realizzazione.
Comunque sia rimane inquietante, quasi un campanello di allarme e per questo è quanto mai moderno seppur oggi si possa leggere in altri modi.
VOTO : 6/7.
Alterna ottime cose ad altre meno convincenti.
Complessivamente i pregi prevalgono sui difetti, o presunti tali.
VOTO : 6,5.
Protagonista abile nel rendere evidente lo spaesamento del suo personaggio.
VOTO : 6.
Adeguata a parte e contesto.
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