Regia di Richard Brooks vedi scheda film
I finali dei film di Richard Brooks hanno quasi tutti una connotazione ottimistica, tale da sconfinare quasi nell'utopismo. Così anche la famosissima battuta pronunciata da Bogart celebra un potere, quello della stampa, che oggi non sempre è quale ci viene descritto nel film, sia perché spesso ormai i cittadini si sono assuefatti a tutto (ché, altrimenti, solo per fare un esempio, non staremmo oggi a parlare di Berlusconi candidato in politica), sia perché, altrettanto spesso, la stampa non è libera, ma asservita agli interessi privati dell'editore, per i quali si presta a campagne squallide e di falsificazione della realtà (come testimonia il non lontano "caso Boffo").
Ciò non toglie che L'ultima minaccia sia un bel film, di robusto impegno, anche se un po' macchinoso nello sviluppo, e che resiste anche all'inopinato attacco portatogli dal doppiaggio italiano, il quale trasforma il gangster italoamericano Rienzi in un più neutro Rozich (e alla fine non si capisce infatti i titoli del giornale, tutti incentrati su questo Rienzi che non si è mai sentito nominare prima).
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