Regia di Sophie Deraspe vedi scheda film
TFF33 Torino 33
Opera decisamente contraddittoria che può vantare peculiarità anche estremamente interessanti, ma oltre a rischiare, senza che ve ne sia una reale necessità, di disturbare la sensibilità, è altrettanto disomogenea vanificando, con gli interessi, anche le sue qualità negli ultimi fin troppo convulsi, venti minuti.
Elie (Evelyne Brochu) approda in un piccolo centro del nord atlantico, apparentemente per trovare la persa tranquillità e proseguire negli studi, ma in realtà la sua scelta è dovuta ad altro.
Gli abitanti del posto non la vedono di buon occhio, hanno paura che sia un’animalista giunta per ostacolare la caccia alle foche che da sostentamento a tutta la comunità locale, ma col tempo riuscirà ad inserirsi e portare avanti il vero obiettivo del suo viaggio.
Ancora una piccola e chiusa comunità, dove tutti si proteggono a vicenda, una mentalità difficile da capire, con un elemento estraneo che ci si insinua per motivazioni che vengono a galla gradatamente.
Un percorso umano che riesce a sorprendere anche nelle sue forti contraddizioni ed implicazioni, con un riquadro probabilmente troppo ostentato nella volontà di non nascondere nulla allo sguardo (mattanze in diretta) quando comunque già le caratteristiche salienti parevano chiare.
Poi subentra pure un bel po’ di confusione e si perde terribilmente per strada, ammassa troppe svolte, anche siderali, quasi volesse per forza di cose proporre colpi di scena in successione e commette l’errore di essere nuovamente, quanto inutilmente, gratuito ed in tal senso il finale collassa irrimediabilmente.
Vanifica così una descrizione d’insieme che pareva promettente, tra inquietudini ed una mentalità tanto ostile con lo straniero quanto ben disposta a tutelare i propri concittadini, con colpi assestati ben al di sotto della cintura, ma soprattutto a causa di un’evoluzione che perde la bussola con troppa facilità.
Confuso e criticabile (col rischio di essere addirittura detestabile).
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