Regia di Hal Ashby vedi scheda film
Film così oggi non se ne fanno più: una frase retorica, certo, ma se guardate questo film "minore" della New Hollywood e lo confrontate con certi "maggiori" degli anni 80 o 90 o 2000, vi rendete subito conto dell'abisso che separa quell'epoca irripetibile dalla nostra, per quanto riguarda il cinema USA. E' una questione di approccio, di etica del filmare: un fatto concettuale che precede quello puramente tecnico, determinandone le caratteristiche. L'Ultima Corvèe è un film lento, lentissimo, un film fatto tutto di pause, digressioni, tempi morti, passeggiate, smorfie, schiamazzi, cantilene, cazzeggi, cazzate...eppure è divertente, commovente, tenero, amaro, crudele, tragico...eppure, in quelle maldestre scorribande fra tre marinai che paiono compagni di liceo sfigati, c'è tutto il non-senso dell'esistenza, non solo quella "storica" contestualizzabile nella disincatata America di Nixon, ma anche quella che, indipendentemente dall'epoca, ti riserva un destino da loser, senza possibilità di riscatto o redenzione: puoi essere bianco, nero, giovane, adulto, uomo, donna, dovrai comunque sobbarcarti una corvè e farai comunque la scelta sbagliata...Un film sullo scorrere del tempo, sul modo di riempirlo, sulle piccole gioie quotidiane, sul dovere che chiama e che distrugge la precaria serenità degli animi...Uno dei grandi e sottostimati road-movie degli anni 70, anche se il mezzo per spostarsi è il treno e non l'auto...Un film di attori (tutti notevoli) e di regia: nessun altro come il compianto Hal Ashby avrebbe potuto filmare una sequenza in un bordello con tanta dolcezza e malinconia...
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