Regia di Hal Ashby vedi scheda film
Ecco un esempio di cinema arrabbiato,quando ancora andava di moda,e si incominciava a parlare di New Hollywood.Diretto da un cineasta interessante e tenuto in considerazione come il canadese Hal Ashby,narra il viaggio di tre marinai,due "anziani" e un marmittone,i quali hanno ruoli distinti e opposti:infatti,il duo ,formato da un bianco e un nero,deve accompagnare il ragazzo verso otto anni di carcere militare ,pena assurda per un furto di 40 dollari,ma data per dare l'esempio.Fu il film che lanciò definitivamente Jack Nicholson come star cui il nome va in alto sul manifesto,e l'interprete di "Cinque pezzi facili" dà una prova nevrotica,furibonda e credibilissima: il ritratto di tre uomini spersi,senza prospettive,in poche parole già fregati dalla vita nonostante la giovane età è amaro,anche se "L'ultima corvée" non manca di passaggi scanzonati.Animati da uno spirito solidale,i tre sono tuttavia arresi alle costrizioni imposte dalla divisa che indossano,e l'ipotesi di ribellione alle direttive salta di fronte alla realtà dei fatti.A ben guardare,l'interprete più importante della generazione nata a cavallo tra la fine degli anni Trenta e Quaranta,probabilmente anche più di Hoffman,Pacino e DeNiro,è il grande Jack,spesso a rischio di gigionismo,ma forse il più capace di superare l'impasse dell'invecchiare,adattandosi a ruoli , registi e sceneggiature,contemporaneamente marcando con personalità i film scelti.
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