Regia di Delmer Daves vedi scheda film
Film della clamorosa serie western di Daves: forti contrasti morali, paesaggi maestosi, però finale accomodante e non credibile... Peccato! 6/7 MORALE
Nella staffilata western by Delmer Daves anni 50, L'Ultima Carovana si posiziona a metà del decennio, consolidando l'attitudine del regista, ma non brillando come altri titoli memorabili. Il problema qui è la compattezza, infatti il film a causa di un finale debole e consolatorio spreca tutta la classe dell'autore, dimostrata nel tenere magistralmente in mano una storia dai forti contrasti razziali e morali con picchi di tensione altissimi. Il senso del wilderness americano splende nel memorabile personaggio di Widmark, in rotta di collisione non solo con la giustizia ma con tutta la società moderna, incapace di vivere in armonia naturale. Armonia dove anche la lotta (e quindi la violenza) hanno un ruolo fondamentale, equilibrando il mondo dove il singolo individuo è una parte marginale, ma allo stesso tempo decisiva di un disegno più vasto. Ed è in questo termine che le idee partendo dall'individualismo della sopravvivenza tipico della frontiera, diventano responsabili e funzionali grazie a valori imprescindibili: la lealtà, il coraggio, l'amicizia. Chiaramente l'uomo bianco perde in partenza e proprio nel meticciato dei caratteri Daves inserisce la forza disgregante di questi due mondi diversi e inconciliabili.
- Non sempre chi si odia, ci odia!
Dunque il western è il terreno ideale, duro e violento (l'inizio shock!), purtroppo sprecato da una conclusione fuori giri, 'buonista' e improbabile (direi anche imbarazzante come la figura del giudice pronto a celebrare un matrimonio...). Peccato, tuttavia il resto di The Last Wagon rimane un'opera puramente 'davesiana' nel senso del paesaggio in Cinemascope e nel flusso morale e politico dei caratteri e degli avvenimenti. L'America progressista dei luccicanti ma omologati '50, scalpita e cerca un faro per ridisegnare un futuro consapevole dei propri errori e delle proprie origini: cioè il melting pot.
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