Regia di Hirokazu Koreeda vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 2015 - CONCORSO
La vita e la morte sono temi sempre presenti, assieme a quello della giovinezza e della vecchiaia, loro rispettive estrisecazioni, anche nel cinema intimo e sensazionale del connazionale celebratissimo autore Hirokazu Kore-eda, che torna a Cannes in Concorso dopo ripetute altre partecipazioni e premi, con NOTRE PETITE SOEUR. Una nuova riunione di famiglia in stile “Still walking”, ma questa volta tra tre sorelle giovani ma già adulte che, alla morte del loro padre naturale, da anni separato dalla loro madre, scoprono di avere una sorellina quattordicenne, frutto di un tardivo amore in seconde nozze.
Invitata a stare da loro nella grande e vecchia, ma accogliente e piena di ricordi casa d'infanzia in cui le tre donne vivono, la ragazzina porterà tra di loro una ventata di freschezza e di candore che servirà a migliorare la vita di tutte loro tre, così prese a giostrarsi tra tre diverse occupazioni e situazioni amorose tutte differenti e spesso stravaganti od impegnative in cui versano le tre giovani donne.
Un film che si fa apprezzare anche stavolta, come nel già citato e meraviglioso Still Walking e in molte delle altri appassionanti opere del maestro giapponese, per l'estrema delicatezza dell'autore nel trattare i delicati rapporti all'interno di una famiglia, specie se allargata come capita ormai di continuo nella realtà dei gruppi parentali odierni.
Un film che si apre e chiude con una morte, ma fa crescere ed alimenta dentro le nostre donne protagoniste, quella forza necessaria per rinsaldare rapporti e crearne di nuovo indipendente dalla consanguineità e dalle rivendicazioni caratteriali che ci rendono spesso così intolleranti verso i nostri stessi parenti diretti.
Kore-eda semina armonia e voglia di vivere, serenità che non vuol dire illusione di vita eterna, ma una simbiosi ideale per affrontare perdite dolorose con la forza di un'intesa tra vivi che rende forte la famiglia, il nucleo invulnerabile, se unito nei pressi di un comune focolare domestico, come avviene in questo contesto.
Piante da frutto in fiore, gallerie candide di ciliegi in fiore, composte di frutta e sciroppi prodotti in famiglia con le risorse del proprio giardino fanno da corollario inevitabile per un film nuovamente toccante e struggente da un autore completo che ha trovato da tempo lo stile e la coerenza narrativa di rappresentarci sprazzi di serenità anche lungo il cammino travagliato e colmo di ostacoli di una vita terrena sempre troppo superficiale e frenetica.
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