Regia di Ethan Coen, Joel Coen vedi scheda film
Il birignao alla Paolo Limiti dei Coen
Dopo l’orripilante “petaloso” è possibile proporre alla Crusca “stiloso”? Possibilmente abbinato all’ultima opera dei f.lli Coen, AVE, CESARE! Sì perché pure loro non sono esenti, come Woody Allen, dall’incespicare in opere minori e tendenti all’esercizio di stile. HEIL, CAESAR! è una simpatica commedia in cui si rende omaggio agli Studios di Hollywood dei primi anni cinquanta. Il fixer Mannix - che tiene le file produttive di varie pellicole per conto di - conosce i segreti delle star, ne nasconde le bizze e per conto suo confessa i suoi ridicoli peccati. Il divo Whitlock si rifà a Robert Taylor e i Coen lo fanno sequestrare da un gruppo di sceneggiatori filocomunisti ammaestrati dall’ideologo Marcuse. Per mezzo di due comparse vendute e invidiose viene trasportato in calzari e costume da antico Romano in una bellissima villa sul mare - proprietà (vedremo) di un’altra star, insospettabile rosso. Siamo agli albori del maccartismo. C’è la star acquatica alla Esther Williams e Loretta Young, qui sboccata e puttana nel privato quanto dolce e rassicurante sul grande schermo. Il sofisticato regista di origini europee Lorenz, alla Minnelli e chissà chi altri. Un divo western alla Tom Mix e Tim Holt, Hobie Doyle incapace di recitare e dall’espressività bovina. E poi una simil Carmen Miranda, la giornalista Hedda Hopper impersonata dalle gemelle Thessaly. La montatrice Mgm Margaret Booth etc. George Clooney, Ralph Fiennes, Josh Brolin, Tilda Swinton, Frances McDormand, il ballerino Channing Tatum, un redivivo Chris Lambert, insomma tanti bei nomi.
E’ evidente che Joel ed Ethan si siano divertiti a omaggiare e sbeffeggiare la gloriosa Hollywood, infatti sorrisi e qualche risata scappano. Eppure, nonostante tutti questi bei propositi, un’aria di compitino fine a se stesso, di operazione leziosa, ben curata ma senza grandi guizzi, fa capolino fin da subito. I fratelli sono stati accontentati nei loro capricci di alta classe, però da loro ci attendiamo qualcosa di più. E quel qualcosa sembra che riescano a darlo, negli ultimi tempi, sul versante drammatico. Nella commedia “scadono” nel sofisticato, nel laccato e laminato. Ecco quando trasgrediscono certe regole e il politicante corretto volano alto, quando girano su stessi a mo’ di birignao no.
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