Regia di John Wells vedi scheda film
NEI CINEMA ITALIANI DAL 26 NOVEMBRE 2015
VISTO SU NETFLIX NEL SETTEMBRE 2022
Adam Jones si è bruciato. Burnt, come dice il titolo originale di questa commedia drammatica girata da John Wells (I segreti di Osage County nel 2013). Vale a dire che, pur avendo le carte in regola per essere il migliore, cioè uno chef da tre stelle Michelin, ha sbagliato troppe mosse e si ritrova con niente in mano, se non debiti e problemi con alcol e droga. Il segreto del successo (titolo in italiano un po’ dissonante rispetto a quello made in Usa, ma evidentemente per i distributori nostrani le pellicole di Welles parlano sempre di segreti… ) di Adam, quindi, sarà la ricetta con cui il nostro eroe riuscirà a risollevarsi dal pavimento sudicio di una cucina che non gli spetta più, per tornare a strabiliare il mondo della ristorazione con piatti da urlo e, più ancora, a credere di nuovo nell’amicizia e nell’amore.
La storia scritta da Steven Knight (regista, nel 2013, del coinvolgente e originale Locke) mette in luce il complicato e competitivo mondo della ristorazione d’altissimo livello e in particolare le trappole tese a cuochi considerati alla stregua di star del cinema da parte di critici culinari e ispettori incaricati di assegnare o togliere le famose stellette di merito. Lo chef, quindi, non è chiamato solamente a creare manicaretti succulenti, ma anche a gestire la propria esistenza, insidiata da falsi amici, creditori assillanti e violenti, ex fidanzate deluse.
Per la parte del protagonista Wells chiama un divo di comprovata affidabilità qual è Bradley Cooper (protagonista anche dell’apprezzato La fiera delle illusioni, 2021), nel grembiule a pettorina bianco di Adam Jones, autentico Luke Skywalker dei fornelli con già due stelle Michelin ma che, a dispetto di una vita che più incasinata non si potrebbe, punta alla terza e dà fondo alle proprie energie per conquistare il mercato di Londra. Senza troppi complimenti chiede e ottiene l’aiuto dell’amico Tony (bravo nel ruolo Daniel Brühl, Rush nel 2013) e a un gruppo di vecchie e nuove conoscenze per allestire la squadra più adatta alla sua cucina, al suo carattere fumantino e al suo sistema nervoso a pezzi. Nel cast meritano menzione Sienna Miller (che con Cooper aveva già ‘amoreggiato’ nell’ottimo American Sniper, 2014), ambiziosa ragazza madre di cui Adam s’innamora ricambiato e Omar Sy (Quasi amici, 2012) collega col dente avvelenato per un antico sgarbo subito. Qualche minuto e poche battute anche per il nostro Riccardo Scamarcio (protagonista del deludente Tre piani di Nanni Moretti nel 2021) il quale - destino che troppo spesso colpisce attori che in Italia la fanno da padroni - in questa produzione statunitense deve accontentarsi di una particina poco più che da comparsa.
Orgoglio che porta al fallimento e coscienza di poter risorgere solo con l’aiuto di qualche amico e di una persona che ti ami. Coraggio e incoscienza mescolate per sorreggere il tutto. Il sapore del successo è un film brioso e ben costruito, che regala più di una battuta intelligente e con ottima fotografia (Goldman) - in particolare per le scene in cui sono filmate le portate da master-chef - e scenografia accurata (Gropman) nella ricostruzione di cucine e sale da pranzo di lusso. Paga più di uno stereotipo del genere, una love story telefonatissima, un lieto fine sin troppo lieto e un tantino affrettato. È comunque una garanzia di divertimento e relax da consigliare senza remore. Voto 7,3.
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