Regia di Seth MacFarlane vedi scheda film
Dopo il flop della commedia western "UN MILIONE DI MODI PER MORIRE NEL WEST", Seth MacFarlane rispolvera il suo orsacchiotto Ted per una storia che lo porterà anche in un aula di tribunale per difendere i suoi diritti di giocattolo di peluche parlante e sboccato con un cuore e un'anima. Mark Whalberg torna a divertirsi e a "ridiventare" un bambino-adulto; lo seguono a ruota la new entry Amanda Seyfried e la macchietta Sam J. Jones/Flash Gordon. Si ride e si piange politicamente scorretto, come per ogni prodotto di Seth MacFarlane, ma Morgan Freeman qui fa solo l'ennesima marchetta. E se Ted si sposa con una ragazza strafiga che vede in lui non il giocattolo, ma l'uomo della sua vita, e vuole addiruttura un bambino da lei, tramite lo sperma del suo amico, Mark divorzia dal personaggio di Mila Kunis (qui assente) e si getta fra le cosce di Amada Seynfried avvocatessa con il debole della marijuana fumata in una pipa a forma di pene. Si, Ted non è Paddington e non vuole esserlo, ma ha gli stessi difetti del suo creatore/doppiatore americano, fisse sulle icone anni'70 e '80 comprese. E la storia non poteva non finire in un Comic Com, in una di quelle fiere da fumetto, frequentate da cosplayer e fanatici. Torna anche il personaggio di Giovanni Ribisi, ma il suo personaggio non riesce mai, secondo me, ad entrare nella storia come si conviene, come, invece, aveva fatto nel primo. Si ride scorretto, si ride americano, anche se le miglori gag se le pappano il doppiaggio italiota e il pur bravo attore Mino Caprio.
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