Regia di Taylor Hackford vedi scheda film
Grande determinazione e ottimismo per il non ancora canuto Richard Gere, qualche bella di contorno, e una sbuffata d'incenso alle forze armate a stelle e strisce.
Non l'avevo mai visto prima, ma ho sempre saputo della sua esistenza, da quando negli anni '80 passava spesso su Canale 5, e faceva la fortuna della giovane televisione privata.
Secondo me è una pellicola fatta molto con la testa e il raziocinio (la scheda la definisce giustamente astuta), forse anche furba. Tuttavia, il regista finisce per sfornare un prodotto di buon intrattenimento, nel quale si intravvede comunque qualche elemento ispirato e intrigante.
Quanto alla sua furbizia, il film gioca alcune carte indovinate: il desiderio di riscatto morale e sociale di in ragazzo povero e sfortunato, la presenza nel corso di una ragazza combattiva, il fascino della divisa e della carriera militare (la pellicola di certo non è dispiaciuta al Pentagono), la presenza di un sex-symbol maschile e di uno femminile, una spennellata di sesso. Intendiamoci: Gere recita bene, ma è evidente che il fascino che esercita sulle donne molto ha contribuito a riempire le sale e ad attirare poi al piccolo scherno.
Accanto a ciò, vi sono alcuni elementi non banali che lo sceneggiatore ha saputo piazzare, i quali sono poi ciò che alla fine mi è piaciuto di più. Mi riferisco alla personalità di una delle due ragazze, quella che si rivela via via come calcolatrice e manipolatrice, e che corteggia il futuro ufficiale solo per il prestigio della divisa e per la posizione sociale che prevede di assumere al suo fianco. La sua strategia, però, le sfugge di mano, perché i sentimenti escludono il calcolo e la manipolazione.
Tuttavia, un personaggio un po' irrisolto e non ben messo a fuoco è quello dell'ufficiale istruttore. Che tipo è? Un inflessibile senz'anima, un sadico addirittura, uno che vuole solo imporre se stesso sugli allievi, o un buon maestro che è severo perché ci tiene ai suoi ragazzi? Vi sono sequenze che possono giustificare ciascuna di queste ipotesi, ma certo non possono coesistere tutte nello stesso personaggio. Il motivo di ciò è forse dettato dal timore di dare un'immagine negativa dei corsi per ufficiali, e dall'altro dal desiderio di preservare un po' di realismo. Solo Kubrick non avrebbe avuto scrupoli, di là a qualche anno, a rappresentare la disciplina e la filosofia dell'esercito americano per quello che verosimilmente sono.
Insomma, al di là di qualche limite e furbizia, è un film non male, adatto ad un sabato sera in compagnia,
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