Regia di Andrew Davis vedi scheda film
Johnny Gallagher, arriva con un taxi, una Ford LTD Crown Victoria, in un tipico sobborgo americano, le case sono tutte ordinate e a un piano, siamo a Arlington, Virginia ma potremmo essere dovunque negli Stati Uniti. John ha da poco perso il suo prigioniero e la prima cosa a cui ha pensato è di andarlo a cercare a casa di sua moglie.
Mentre entra in casa, due figuri con un'espressione poco raccomandabile arrivano con una Chevrolet Camaro di terza generazione e con abile manovra parcheggiano in retromarcia nel vialetto della casa di fronte.
La casa della moglie di Henke è addobata per Natale e vicino il grande albero alla parete notiamo una stampa del grande Patric Nagel, John le spiega la situazione e la moglie le mostra la foto di suo marito, che non è affatto quello che abbiamo conosciuto come Henke.
Tutti gli spettatori dicono ad alta voce quello che sta pensando John: "Oh Cristo!"
Basta questa intrigante scena di tipica opulenza americana anni '80 macchiata di intrighi internazionali per capire che siamo di fronte ad un gran film!
Gene Hackman e Tommy Lee Jones sono grandiosi e anche tutti gli altri non sono da meno. Straordinaria l'idea di chiamare Ike Pappas a fare la parte di se stesso, il cronista, fra parentesi Pappas era presente anche quando uccisero Oswald, l'assassino di Kennedy.
Correte a vederlo e non ve ne pentirete.
La Chicago di The Package ricorda molto quella di The Fugitive (Il Fuggitivo), un altro film di Andrew Davis. E certe scene di folla sono claustrofobiche e frenetiche sia in uno che nell'altro film.
Davis è riuscito a firmare un altro film molto piacevole, nonostante la presenza di Steven Seagal, Under Siege (Trappola In Alto Mare), e la coincidenza è che in tutti e tre c'è l'inimitabile Tommy Lee Jones!
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