Regia di Ilinca Calugareanu vedi scheda film
In Romania durante gli anni Ottanta vennero illegalmente importati migliaia di film americani, la cui visione era vietata dal feroce regime comunista di Ceausescu. Il florido mercato nero distribuiva videocassette con doppiaggio in tempo reale di Irina Nistor, la cui voce diventò presto leggendaria e oggi appare come l’emblema della rivolta popolare del 1989.
Documentario interessante negli argomenti e ben realizzato sotto il punto di vista formale, Chuck Norris vs communism è il fedele ritratto di una società, quella rumena degli anni Ottanta, di cui nulla si sapeva all’epoca e ben poco si sa oggi. Il film di Ilinca Calugareanu, regista di origini rumene ma trapiantata nel Regno Unito, è un esordio fulminante (dopo un corto dalle analoghe tematiche, VHS vs communism, del 2014) e illuminante, uno squarcio nel buio di un periodo fra i più oscuri della Storia. La Calugareanu figura anche come sceneggiatrice e si occupa del montaggio; il suo lavoro è senza dubbio efficace, ma pecca di una certa ridondanza: troppo spesso ritornano temi e personaggi già trattati, dando l’impressione di dilungarsi su questioni già note o già chiarite, dilatando oltre il necessario la durata dell’opera. A parte ciò, comunque, Chuck Norris (inteso come simbolo degli Stati Uniti e quindi della libertà dalla dittatura comunista) vs communism funziona a dovere e illustra in modo convincente una teoria antica, ma sempre viva: “la gente ha bisogno di storie”, suggerisce nel finale Irina Nistor, e cioè la fantasia, l’evasione e quindi il cinema e l’arte in generale sono il migliore e il più forte sprone a fuoriuscire dall’apatia, dall’oppressione e in questo caso specifico lo sono stati alla ribellione dalla dittatura di Ceausescu. 5,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta