Regia di Franco Prosperi vedi scheda film
2.007 è soltanto un codice del controspionaggio internazionale: non si tratta di una pellicola di fantascienza ambientata in un futuro ormai diventato passato. Così, tanto per chiarire subito una delle poche cose di qualche interesse su questo film. Spy story 'all'italiana', cioè piuttosto povera di effetti speciali e dalle location arrangiate, ma con una trama abbastanza avvincente, Dick Smart 2.007 è l'ennesima scopiazzatura dei luoghi comuni relativi alle avventure di James Bond, in quegli anni uno dei soggetti di massima popolarità cinematografica. Il regista è Franco Prosperi "l'altro", cioè non quello maggiormente noto per aver dato vita, insieme a Jacopetti e Cavara, a Mondo cane (e quanto ne è conseguito); Prosperi veniva tra l'altro da un'opera prima molto simile, girata l'anno precedente, e cioè Tecnica di un omicidio, dal titolo certamente più intrigante, ma sempre aderente al filone di spionaggio. Non mancano qui comunque i momenti di qualche interesse, oltre ai soliti personaggi lievemente sopra le righe, fumettistici, saldamente piantati all'interno del più classico schema manicheistico buoni vs cattivi; sufficienti livelli per azione, ritmo e per qualche trovatina ad hoc (per dirne una: un'automobile guidata da un manichino, diretta verso un burrone, sul cui sedile posteriore si trova la protagonista: tensione ben costruita e mantenuta). Richard Wyler, Margaret Lee, Rosana Tapajos, Valentino Macchi, Tullio Altamura sono gli interpreti principali: un cast non esaltante. Considerando i limiti dell'operazione e le sue finalità meramente alimentari, in ogni caso, si tratta di un film lievemente superiore alla media dei prodottini suoi affini e coevi. 3/10.
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