Regia di Dario Argento vedi scheda film
L'Uccello Dalle Piume Di cristallo è un film di dario Argento del 1970.
Il film vede il debutto del regista romano alla macchina da presa, e lo ha consacrato in tutto il mondo come uno dei massimi esponenti del thriller made in Italy. Si tratta inoltre del primo fil della cosidetta Trilogia Degli animali, seguito da Il Gatto A Nove Code e Quattro Mosche Di Velluto Grigio.
Quando si dice un inizio in quarta. Argento instaura fin da subito un clima da incubo, con in sottofondo una Roma malata e disabitata. Certe scene sono da manuale, come il primo tentativo di omicidio ai danni del protagonista e l'omicidio sulle scale del condominio. Il tutto orchestrato dalla musica visionaria di un grandissimo Ennio Morricone.
Sam Dalmas è un giovane scrittore americano trasferitosi per un pò a Roma dopo un periodo di blocco di attività. Nella capitale conosce la fidanzata Giulia e l'amico Carlo, un ornitologo. Una sera, prossimo al ritorno in America, assiste per caso ad un tentativo di omicidio. Prima viene creduto colpevole, poi gli è impedito di partire in quanto testimone oculare. Ma Sam non riesce a ricordare un dettaglio secondo lui importante per la soluzione del caso. Purtroppo il killer lo comincia a perseguitare, e per Sam e Giulia è appena cominciata una corsa contro il tempo per risolvere il mistero. Intanto l'assassino continua ad uccidere. Ma chi è il folle? Cosa l'ha fatto diventare così? E cosa emmette quello strano suono udibile durante le sue inquietanti telefonate minatorie?
Un punto di assoluta forza del film sta nella colonna sonora psichedelica di Ennio Morricone. Una musica che è capace di costruire la suspance anche in momenti di tranquillità e calma.
Film davvero da ricordare. Uno dei punti più alti di tutta la stagione d'oro del thriller italiano. La sceneggiatura regge molto bene. Il sangue c'è ma non è mai troppo. Da brividi ogni sequenza di omicidio, tra cui spicca quella sul letto, impossibile da dimenticare. Gli attori sono bravi e, come anche in altri film del primo Argento, divertono molto certe trovate umoristiche. Da applausi la musica allo stesso tempo melodica e cacofonica di Morricone. Da tramandare ai posteri la soluzione dell'enigma, un vero pugno nello stomaco.
Molto bravo. Nonostante siano girate voci di un burrascoso rapporto lavorativo con il regista, Musante appare molto convinto nel suo ruolo.
Discreta, anche se a volto un pò spaesata. Resta comunque una prova sopra la sufficenza.
Grande. Decisamente il migliore del cast. sempre impassibile e con una punta di ironia davvero gradevole. Esilarante la scena dell'intervista finale.
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