Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
La prima mezz’ora è una commedia sentimentale un po’ melensa fra un’ereditiera viziata e un avvocato dispettoso. Poi l’azione si sposta da San Francisco a Bodega Bay, e comincia a incupirsi: più che contendersi fra loro il bel mascellone, si capisce che la bionda e la bruna devono contenderlo a una madre morbosamente possessiva (non dimentichiamo che il precedente film di Hitchcock è Psyco). Intanto gli uccelli hanno iniziato le loro incursioni, prima occasionali, poi organizzate: più ancora che le loro esplosioni di violenza, angosciano i momenti di attesa (come la scena in cui vediamo gli uccelli posarsi su un trespolo alle spalle di Tippi Hedren che nemmeno se ne accorge, in attesa che i bambini escano dalla scuola); inquieta l’apparente illogicità del loro comportamento, a volte minaccioso e a volte mansueto. Diventa sempre più difficile spiegarlo come un fenomeno naturale, ma d’altra parte una spiegazione non si trova. Il regista evita opportunamente di darne e opta per un finale clamorosamente aperto, senza neanche la didascalia “fine”, così diverso dal finale razionalizzante dei suoi tanti gialli e thriller: non solo non sappiamo cosa succederà, ma neanche ci viene detto cosa è successo fino a quel momento; possiamo solo immaginare che il peggio deve ancora arrivare, e che forse proprio i due pappagallini portati in salvo completeranno l’azione omicida dei loro simili.
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