Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Da alcuni considerato il vero testamento di Hitchcock, è di certo uno dei suoi ultimi grandi film. Per quanto mi riguarda, l'avevo un pò troppo sottovalutato alla prima visione a causa di una prima parte su toni da commedia che mi era sembrata un pò futile e fin troppo dilatata e "riempitiva"; in realtà, nell'elaborata struttura dell'opera anche queste sequenze hanno una loro giustificazione, sono irrilevanti solo in apparenza, ma risultano il necessario preludio all'atmosfera sempre più cupa e tendente all'incubo che si avrà con la rivolta, apparentemente inspiegabile, degli uccelli. Hitchcock sa conferire un notevole rilievo al paesaggio di Bodega Bay, sa costruire la suspense a partire da segnali confusi e reticenti, e, da quando il comportamento ribelle dei pennuti diviene manifesto, infila diverse sequenze memorabili dove a contare sono soprattutto i valori tecnici della fotografia e degli effetti speciali, con trucchi ottici che per l'epoca dovevano senz'altro risultare di grande effetto sullo spettatore. Ispirato vagamente a un racconto di Daphne Du Maurier, prospetta un sovvertimento dell'ordine naturale che mantiene sempre un alone di mistero e rimanda ad una visione sempre più inquieta dell'uomo e del suo posto nell'universo. Pur non avendo il ritmo serrato di Intrigo internazionale, molte scene sono costruite come pezzi di "cinema puro", dove a contare non è tanto il significato metaforico della trama, quanto il Potere della visione espresso dalla regia e dal suo controllo su tutti gli aspetti tecnici del film. Nel cast, abbastanza brava Tippi Hedren, tipica bionda di ghiaccio hitchcockiana al suo primo ruolo importante; fra i caratteristi spiccano soprattutto Jessica Tandy, futuro premio Oscar per A spasso con Daisy, e Suzanne Pleshette nel ruolo della maestra.
VOTO 9/10
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