Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
L'orrore è nell'aria, nel silenzio e nella brutalità che prende ed ha una sola forma. E' impressionante soprattutto il lavoro dei veri protagonisti dell'opera, che ammaestrati dall'équipe del film fungono da vere e proprie macchine di morte e disperazione. Capolavoro inestimabile!
Uno dei Classici cinematografici più terrificanti, in quanto il maestro Hitchcock in questo film mette in scena una trama alquanto simbolica, di suo misteriosa, che richiede di essere decifrata attraverso le sequenze più violente. Il racconto si sviluppa attraverso un crescendo di tensione. La suspance è adottata come atmosfera principale e come espressione di mediazione tra immagini, sonoro [indispensabile] e narrazione in modo graduale e continuo, da circa un terzo del film sino alla glaciale conclusione. Un finale spezzato come gli animi dei personaggi, che nulla possono contro l'avanzata dei becchi acuminati intrisi di sangue che li circondano.
Ad amplificare l'inquietudine è sicuramente l'aspetto sonoro dell'opera, praticamente priva di colonna sonora "convenzionale". Infatti, i suoni ed i rumori [ma anche i molti silenzi] che accompagnano il lavoro di Hitchcock sono quasi sempre e solo versi di uccelli: dal singolo gracchiare di un corvo al librarsi in volo di un'intero stormo. Gli uccelli è comunque un lungometraggio che vive ancora oggi grazie alla perennemente visionaria e - salvo rarissimi casi - straordinaria regia del maestro del brivido, soprattutto durante la seconda metà del film, di cui almeno tre sequenze sono da annoverare tra le più riuscite di sempre [restando nel loro genere]. Una su tutte è l'uscita di Rod Taylor dalla casa nel pre-finale, quando ha attorno a sè centinaia di uccelli che lo scrutano: la quiete è il principale artefice dello stato d'ansia! ... e proprio da questa scena si può comprendere come Gli uccelli appartenga molto più al genere horror che al thriller. Non esiste assassino da ricercare. Non c'è indagine da svolgere. Tutti gli abitanti di Bodega Bay non possono affrontare il terrore da cui sono assaliti, e non è dato loro sapere [come del resto anche a noi spettatori] il perché della furia cieca che avanza inesorabile. Cieca perché non fa distrinzioni, sembra non avere né un'origine né tantomeno uno scopo preciso. E' presente solo in quanto spettro di un'umanità che spaventata aspetta di morire [o che fugge]. Che i corvi che giacciono in attesa sulle giostre siano i mandanti della fine?
Gli uccelli (1963): scena
Hitchcock inscena la genesi e lo sviluppo di un'apocalisse che, come il diluvio universale, si precipita sugli uomini senza che essi inizialmente se ne accorgano. L'inferno arriva e trova vittime facili ed impreparate, che non reagiscono e fuggono disordinate e disorientate, mentre gli uccelli ne strappano le vesti prima di arrivare alla carne.
Il regista inglese si riconferma ancora uno dei massimi esponenti della settima arte con uno dei migliori lungometraggi appartenenti alla sua ultima fase glorificata, quella con alcuni dei suoi capolavori immortali [L'uomo che sapeva troppo - remake di un film del 1934 dello stesso regista - , La donna che visse due volte, Intrigo internazionale, Psycho, Marnie], prima che la sua immensa carriera decadesse in un periodo, l'ultimo, caratterizzato da seri problemi di salute.
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Ti consiglio di leggere la suggestiva 'lettura psicoanalitica' che dà di "The Birds" Slavoj Zizek. ciao.
https://www.youtube.com/watch?v=vT7NIGcaMtw
Grazie del consiglio. Appena posso lo guarderò senz'altro. ciao :)
Tra i capolavori che hai citato di Hitchcock non è quello che amo di più... le mie preferenze vanno più agli altri titoli perché negli Uccelli trovo una parte iniziale un po' troppo dilatata dai toni di commedia sofisticata che secondo me non vale quanto il resto... ma rimane beninteso un grande film e la maggior parte dei critici lo mette sullo stesso livello di Psycho o Vertigo. Un saluto
secondo me è invece azzeccatissima per il contrasto di atmosfere con la seconda parte. se ci pensi quasi tutti i film di hitchcock di quel periodo hanno un po' questa struttura [soprattutto vertigo e psycho]: inizio agiatissimo, ritmo dilatato che poi, lentamente, scivola verso una narrazione più estrema e accattivante. per me è tutto perfettamente calcolato. ciao :)
Eh sì, è proprio così anche secondo me.
Splendido film che ho guardato più volte, apprenzandolo sempre di più. Fondamentale e notevole il sonoro, come ben dici. Ha colpito anche me la scena del prefinale, davvero epica, dove i corvi scrutano il protagonista, facendo temere un nuovo attacco.
Nessuna spiegazione sul perchè della follia collettiva dei volatili... certo così aumenta la tensione, ma il film mi è sembrato chiudersi irrisolto alla prima visione. Metafora dell'insofferenza degli animali che si ribellano al dominio dell'uomo? O forse annuncio dell'apocalisse...
O,peggio ancora... metafora di larghe frange della comunità umana che guidate da cattivi esempi (e ideologi e governanti) vagano come un branco di lupi affamati, dimenticando la ragione e lasciando spazio ai soli istinti animali...
Ciao Claudio, credo che tutte le interpretazioni siano valide. Io propendo, come ho espresso nell'analisi, per la seconda ipotesi: una disfatta generale, un'apocalisse di origini ignota e finalizzata al terrore, ne più ne meno. Una visione nichilista della realtà, del mondo che si autodistrugge o, probabilmente, che distrugge i suoi parassiti. Un saluto
Chissà, forse è proprio l'ultima che hai detto. Complimenti per la gran bella recensione. Saluti
Grazie a te :)
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