Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Un piccolo grande capolavoro.
Il misterioso viaggio senza meta che compiono i due poveracci Totò e Ninetto, accompagnati da un corvo che fa loro la morale marxista e che loro malsopportano, è la metafora d'un umanità che ormai vaga senza idee e senza meta, che si muove maldestramente e confusamente in un mondo perduto, persa nella più totale irrazionalità.
Il corvo parlante (intellettuale di sinistra) ci fa riflettere su tutto. Sulla fine delle ideologie e sull'umanità confusa, sulla degenerazione e lo svuotamento dell'ideale marxista, sulla guerra, sul terzomondismo, sui conflitti tra i poveri e sulle insanabili differenze di classe (l'ultima attraverso la splendida fiaba degli uccellacci e degli uccellini). Tutto attraverso lo strumento della metafora e del surrealismo, che talvolta riesce a toccare le semi-inesplorate vette della poesia cinematografica (la scena della nascita del bambino con le musiche di Morricone è pura perfezione).
Totò porta i segni addosso del suo passato clownesco e finalmente gli viene offerta la possibilità di rivalutarsi e da vita ad un personaggio indimenticabile e triste. Assieme al vivace Ninetto Davoli, nel ruolo del figlio, danno vita ad un duo superbo che suscita spesso tenerezza per la loro ingenua innocenza e per la loro inconsapevolezza.
All'epoca Uccellacci e uccellini incassò poco, forse perché era troppo in anticipo sui tempi. Oggi appare incredibilmente moderno e consapevole e probabilmente incasserebbe ancora meno.
Un piccolo esempio di perfezione e di genialità. Un modesto capolavoro.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta