Regia di Emmanuelle Arsan, Ovidio G. Assonitis vedi scheda film
Per sfruttare il successo di Emmanuelle (1973), il produttore Ovidio G. Assonitis organizza un film che sfrutta marginalmente il nome della Arsan. Diretto senza ritmo dal marito della scrittrice, Laure fallisce nell'esito clamorosamente, nonostante la presenza della sensuale Annie Belle.
Laure (Annie Belle) conosce il reporter Nicholas (Al Cliver). I due si sposano, condividendo una concezione disinibita del rapporto matrimoniale, che contempla l'estensione della sessualità oltre la coppia, estesa cioè anche a parters occasionali. Laure e Nicholas, assieme al padre di Laure - l'etnologo Morgan (Orso Maria Guerrini) - e alla sua amica Myrte (Emmanuelle Arsan), decidono di partecipare a una spedizione esotica nell'isola di Emmelle, finalizzata allo studio delle disinvolte abitudini sessuali del popolo indigeno noto come Mara.
"Guarda i giorni con gli occhi di chi ami. Il sole non splenderà mai due volte con la stessa luce."
Il produttore Ovidio G. Assonitis, conoscente di Louis-Jacques Rollet-Andriane (marito di Emmanuelle Arsan e vero autore di Emmanuelle in versione anonima, data la sua influente posizione sociale essendo un funzionario dell'Unesco), per conto della Fox organizza - contribuendo anche in sceneggiatura - una pellicola che punta a sfruttare il successo di Emmanuelle (1973). Per una serie di circostanze il ruolo da protagonista, destinato in un primo momento a Linda Lovelace (resa celebre dall'hard Gola profonda), passa alla sensuale attrice francese Annie Belle, all'epoca già apparsa in un paio di pellicole dirette da Jean Rollin (Lips of blood e Schiave del piacere). Stando a un dettagliato resoconto apparso su un "Nocturno dossier" (Beyond the Screen. Il cinema di Ovidio G. Assonitis, n. 82 del 2009), il film sarebbe stato diretto dal marito della Arsan, Rollet-Andriane, supportato dal tecnico della fotografia Roberto D'Ettorre Piazzoli e dell'aiuto regista Peter Sheperd. Il risultato finale, nonostante la presenza di attrici affascinanti e spesso nude (oltre alla Belle, la stessa Arsan e Linda Lovelace), finisce per essere del tutto deludente.
Al film manca ritmo, i dialoghi sono penosamente pomposi e pesanti, la deriva morale in sottofondo è sfacciatamente sgodevole e in genere regna un'atmosfera glamour e patinata del tutto priva d'effetto. Anche la colonna sonora del bravo Franco Micalizzi, in collaborazione con Tony Esposito e la stessa Arsan, si adatta alla snervante piattezza dell'insieme. Rollet-Andriane per primo si rende conto dello scarso risultato ottenuto arrivando a disconoscerne la direzione, tanto che i titoli di testa riportano "regia di anonimo". In sostanza, attorno al vuoto di un film privo di anima, falsamente provocatorio e in grado di rendere noioso l'erotismo e persino il nudo di belle donne, finiscono per essere assai più interessanti i retroscena (ad esempio la relazione anche fuori dal set tra Al Cliver e Annie Belle).
"Viaggiare, sognare, innamorarsi, tre inviti per la stessa cosa. Tre modi per andare in luoghi che non sempre riusciamo a capire."
(Angeles Mastretta)
F.P. 17/09/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 95'57")
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