Regia di John Landis vedi scheda film
È uno dei film più ambiziosi, probabilmente il più serio, di Landis. Lo dimostra il sangue che, fin dall’inizio, è vero, assai più vero, ad esempio, di quello che si vede in Un lupo mannaro americano a Londra. I momenti per così dire comici il regista li riserva per sé, nella parte di uno degli agenti iraniani, quello che esce dalla sartoria in mutande e che, durante gli inseguimenti, perde continuamente gli occhiali. E tuttavia anche questo personaggio è destinato ad una morte tutt’altro che caricaturale. Ad ogni buon conto, nonostante un finale da fiaba (non per caso, la ragazza si presenta dicendo «mi chiamo Diana, come la principessa»), Tutto in una notte è un film nel quale Landis rinuncia quasi del tutto ai meccanismi della commedia, che conosce assai bene. Buona la colonna sonora, forse solo un po’ troppo anni ’80, del bluesman B. B. King.
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