Regia di John Landis vedi scheda film
Un ingegnere mite, insonne e cornuto staziona con la sua auto nel parcheggio dell’aeroporto di Los Angeles, proprio come se fosse in attesa di una bella avventuriera che gli scombussoli la vita e che puntualmente si materializza. Il film è irraccontabile nella sua allegra e confusa episodicità: la trama si sdipana a poco a poco ma, col suo getto continuo di trovate, sembra diventare sempre più contorta. Michelle Pfeiffer attira guai come una calamita, ma in compenso conosce un sacco di gente a cui chiedere aiuto (dal fratello imitatore di Elvis a un vecchio miliardario malato): ogni volta sente di essersi messa al sicuro, e invece ogni volta Jeff Goldblum deve intervenire per salvarla. Gustose partecipazioni di David Bowie, Paul Mazursky, Irene Papas e tanti altri. E subito prima del finale, giusto per non farsi mancare nulla, c’è anche un piccolo brivido che potrebbe rimettere tutto in gioco. Il titolo italiano, per quanto accattivante, non rispecchia i fatti: in realtà la storia si svolge nell’arco di due notti e tre giorni.
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