Regia di Robert Gordon, Morgan Neville vedi scheda film
Il dibattito, quello vero, è simile a uno sport e sensatamente la distribuzione italiana intitola Il ring il lavoro dei documentaristi Gordon e Neville, in originale presentato come Best of Enemies. Gore Vidal e William F. Buckley Jr. sono opposti e speculari: liberale e iconoclasta il primo, provocatoriamente conservatore il secondo, membri entrambi di un’upper class bianca e colta, si fronteggiano in poltrona con il medesimo eloquio aristocratico commentando le convention repubblicana e democratica del 1968. «Si detestavano sinceramente», afferma Christopher Hitchens nel film, ma «ci sono due cose che non si rifiutano mai: il sesso e andare in tv», diceva lo stesso Vidal. L’America, il mondo e la televisione di fine anni 60 si offrono, per la prima volta a colori, a un pubblico che segue compattamente (l’80%!) le elezioni presidenziali, la guerra in Vietnam, le lotte per i diritti civili, ma che generalmente predilige CBS o NBC. Così ABC, rete che annaspa al terzo (e allora ultimo) posto, ha l’idea di mettere in campo una sfida destinata a cambiare i connotati dell’approfondimento televisivo. Il ring ci racconta questi duellanti infaticabili, destinati a rincorrersi per molti anni a venire, con il ritmo che si riserverebbe a un incontro di boxe; mentre, con un dettagliatissimo lavoro di interviste e repertorio e la passione del cinema civile, sa servirsi della loro storia per evocare un passato in cui il contemporaneo affonda le radici.
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