Regia di José Manuel Cravioto vedi scheda film
La cosa più interessante del film - a tutti gli effetti meritevole di inserirsi nel particolare filone conosciuto come "rape and Revenge movie" - i cui titoli di inizio appaiono non prima dei buoni venti minuti dall'inizio, è che inizia con la dinamica con cui, abitualmente, un film del genere arriva a conclusione: il momento della verità, ovvero quello in cui la vittima riesce ad approfittare di una distrazione del carnefice, per ribaltare la situazione. E tutto finirebbe qui, non fosse che la ragazza, fino a poco prima imprigionata, incatenata, immobilizzata, e soprattutto vittima delle più turpi sevizie, viene colta da un sussulto morale, appena si accorge che alcune polaroid mettono in evidenza il fatto che ella non è l'unica vittima del truce maniaco sessuale.
Pistola puntata e nemico al guinzaglio, la rinvigorita e motivata vittima spenderà molto del suo primo periodo di ritrovata libertà alla ricerca delle ulteriori vittime di quel mostro (alcune così soggiogate dal nemico, da risultare pericolosamente assuefatte, quasi affezionate a quello stato disumano di schiavitù a cui sono state forzosamente costrette), intuendo anche i dettagli più devastanti che l'anno condotta tra le braccia del carnefice.
Il film si avvale di un buon ritmo, di una interessante gestione della suspence, di una regia vigorosa e di carattere da parte del suo talentuoso autore José Manuel Cravioto. Peccato che lo script si perda con sin troppa cadenza alternata in digressioni ripetute che ripercorrono momenti di vita affettivi precedenti della ragazza protagonista, rivissuti attraverso le riprese filmate di lei da parte del suo ragazzo, secondo la più collaudata e stancante dinamica del mockumentary visto e rivisto, e qui francamente evitabile, pur se di fatto utile a smascherare certi celati comportamenti da parte di chi si credeva fosse una persona decisamente del tutto differente.
Nella controversa, sanguinolenta e barbara vicenda, inoltre, non tutto fila esattamente secondo una corretta logica, ma il ritmo e la rappresentazione della follia da massacro che il regista si sforza di mettere in scena, si prestano a dar vita a scene forti e pulp che appaiono piuttosto convincenti ed appropriate agli amanti del genere.
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