Regia di Bruce McDonald vedi scheda film
TF33 After hours
Dopo “Halloween, la notte delle streghe” ecco “Hellions, la notte dei bambini” che poi bambini non sono, se non per le dimensioni, ma così si presentano, opportunamente mascherati ed altre informazioni sulla loro identità, alieni, creature maligne e/o infernali, non vengono comunicate.
E’ la giornata che anticipa la notte di Halloween quando la diciasettenne Dora (Chloe Rose) scopre di essere incinta.
Il mondo le crolla addosso, non riesce a dirlo a nessuno e quando arriva il tardo pomeriggio si ritrova sola, chiusa in casa e cinta d’assedio da dei ragazzini mascherati che si fanno invadenti fino a manifestare la volontà di ucciderla e prendere il suo feto.
Nonostante l’arrivo dello sceriffo (Robert Patrick) in suo aiuto, la situazione si fa sempre più disperata.
E’ bastato un film per far segnalare il regista Bruce McDonald (“Pontypool”, 2008), nel frattempo i crediti maturati non sono stati sfruttati e con “Hellions” conferma i passi indietro degli ultimi anni.
Non si è certo dimenticato come si gira, anzi si avventura (in tutti i sensi) mostrando di tenere di buon occhio le inquadrature, con una fotografia dinamica e curata ed effetti visivi ed ottici atti ad aumentare la percezione del male; qualità che però possono solo in parte mitigare le mancanze di uno script che tra ritualità (Halloween, ma anche l’attesa di un pargolo maligno, concepito così, chissà come …) e sangue trova pochissime soluzioni degne di nota con le solite azioni imberbi delle vittime designate ed una serie di moti di fantasia che dovrebbero riempire ciò che la realtà non può (riesce a) fare.
Peraltro le spiegazioni di quanto si verifica sono quasi del tutto assenti ed il finale (a proposito, riecco il brutto vizio di anticipare all’inizio dettagli sulla conclusione) aumenta il carico in tal senso, probabilmente l’intenzione è quella di elevare la soglia dell’inquietudine, ma giunti a quel punto è solo un’altra azione poco calcolata.
Dunque, “Hellions” è un horror ben confezionato a livello estetico, o per lo meno non mancano gli spunti in questo senso, che però procede lascivo, con spaventi calcolati ed una realtà d’insieme troppo abbozzata.
Sconclusionato e debole.
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