Regia di Andrea Muzzi, Riccardo Paoletti vedi scheda film
Da piccino scagliava gatti “sulla luna” allacciandoli a razzi improvvisati, da grande persegue progetti improbabili per fare soldi in poco tempo e, puntualmente, fallisce, insieme all’amico Fulvio (vagamente tonto: era il proprietario del gatto). Sergio è la tipica maschera toscana, mascalzona ma in fondo non troppo furba e un filo malinconica, e infatti la interpreta Andrea Muzzi, comico grossetano di lunga esperienza, qui anche sceneggiatore e co-regista. Basta poco, un’idea semplice per la svolta: vendere la felicità, materia tanto scarsa quanto richiesta, sottoforma di menzogne, frottole e messe in scena, esaudendo ogni richiesta del cliente, soprattutto se si tratta di fare invidia a qualcun altro. La signora in carne vuole essere “stalkerata” (per finta, eh!) per sentirsi più bella; Paolo Hendel necessita di essere chiamato al cellulare per esibire agli astanti il telefonino all’avanguardia; la vigilessa, odiata da tutti per le sue multe, ha bisogno che qualcuno si mostri suo amico in pubblico e l’accompagni a provare borse. E via così: Muzzi imbastisce una commedia esile cucendo insieme sketch (s)gonfi di comicità annacquata e talvolta discutibile, parallelamente a due usurate vicende padre/figlio che comprendono incidentalmente la riscoperta di Dino Zoff come eroe nazionale e un’accennata love story tra l’immancabile Marco Messeri e Daniela Poggi. Ah, chi l’avrebbe mai detto: le bugie non fanno la felicità. Tenerezza, forse, ma non basta.
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