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La vampira

Regia di Frank Powell vedi scheda film

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La recensione su La vampira

di orsotenerone
8 stelle

La vampira è uno dei pochi film, rimasti della grandissima artista del cinema muto Theda Bara

Siamo nel pieno del cinema muto e questo film è ciò che darà il grande successo a Theodosia Burr Goodman alias Theda Bara, colei da cui è nato il termine Vamp.

Il Film

Il film è a caratteri cupi: il bianco e nero non distogliere l’attenzione da una storia triste e dolorosa.

 

Se da una parte inizialmente possiamo vedere la protagonista, la vampira, come personaggio decisamente negativo nel proseguo del film non possiamo non nascondere la debolezza e l’assoluta mancanza di volontà da parte del consigliere dell’ambasciatore.

Il regista è chiaro che in questa pellicola vuole mettere in evidenza sì la pericolosità della donna ma anche soprattutto la pochezza caratteriale e la poca volontà maschile.

 

Per essere una pellicola del 1915 è ben sviluppata anche dal punto di vista fotografico con dei girati in studio che possono essere molto simili a degli esterni.

Rivedendo il film circa 110 anni dopo la sua pubblicazione possiamo scoprire quanto possa essere attuale sia dal punto di vista della storia, e quindi da quello che noi scopriamo attraverso proprio le immagini, sia dal punto di vista della voglia del regista di essere autonomo e di essere in grado di esprimere senza limiti il proprio pensiero.

E infatti da sottolineare, in conclusione, come viene messa in luce la differenza di visione sulla storia: da una parte attraverso gli occhi della maggioranza della gente (per la gente attorno al protagonista, la moglie, l’amico, ecc.) la responsabilità è della donna che circuisce l’uomo che non può resisterle.

 

Dall’altra invece. Il regista fa notare come ad una iniziale seduzione da parte di Theda Bara sì addizioni un uomo privo di spina dorsale è che si lascia dominare dalla bella vampira.

La vampira: conclusioni

Di chi è veramente la colpa, potrei dire: “ai posteri l’ardua sentenza” ma alla fine i posteri siamo noi e perciò quello che posso consigliarvi è di vedere questo film, prendervi un’oretta e valutare da soli che cosa rende colpevole o innocente l’uno o l’altro.

C’è da dire che in tutti i modi il regista, soprattutto attraverso il marketing del film, ha tentato di proporre il film al pubblico cercando di creare questo personaggio negativo che è la vampira da cui deriva il nome vamp che oggi giorno usiamo.

 

Ed è quindi quasi naturale vedere il personaggio di Theda Bara negativo perché è quello a cui lo spettatore è guidato a pensare.

Ma se approfondiamo un po’ la tematica del film, scopriamo che esattamente come i veli quasi trasparenti e lussuriosi avvolgono la protagonista, così l’uomo (Edward Josè) si avvolge di quel manto di poca forza caratteriale che lo renderà prima schiavo di sé stesso e poi schiavo anche degli altri.

O forse già lo era, ma non lo sapeva?

 

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