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Grandma

Regia di Paul Weitz vedi scheda film

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La recensione su Grandma

di supadany
6 stelle

Grandma è un piccolo film indipendente girato in una ventina di giorni, che ha preso forma dal precedente Admission – Matricole dentro o fuori, il set che ha permesso a Paul Weitz di conoscere Lily Tomlin.

Proprio da questa conoscenza, evidentemente fruttuosa, l’autore newyorchese ha scritto Grandma pensando fin dalla sua concezione a Lily Tomlin come assoluta protagonista.

Non si agogna alla grandezza, ma gli spunti non mancano e la protagonista ripaga pienamente la fiducia concessale.   

Elle Reid (LilyTomlin) si è appena lasciata con Olivia (Judy Greer) quando sua nipote Sage (Julia Garner) si presenta da lei disperata e bisognosa di aiuto.

Nell’arco di poche ore, Elle cercherà di aiutarla, affidandosi alle sue conoscenze, azione che comporta la riesumazione di un passato, prossimo così come remoto.

 

Lily Tomlin, Julia Garner

Grandma (2015): Lily Tomlin, Julia Garner

 

Chi nella vita ha visto di tutto, non ha timori a muoversi, o almeno è così che dovrebbe essere, potendo fornire un supporto a chi invece in tante questioni non sa che pesci pigliare.

Così Grandma sviluppa un rapporto tra nonna e nipote intorno a un tema serio qual è l’aborto, senza far ricorso ai più usurati dei convenevoli.

Infatti, non è l’azione in sé a essere centrale, ma la ricerca del denaro necessario per attuarla, una breve finestra temporale che riassume una lunga vita, con una carrellata di incontri, che corrisponde a schermaglie di varia natura con corrispettivi di ogni tipologia e interpreti che nell’arco di pochi minuti, equivalenti al più a una giornata di set, sanno incidere, trasmettendo aromi.

In tal senso, soprattutto Sam Elliott vidima il più prezioso dei cartellini (ricordate la sua fulminante presenza nel Il grande Lebowski?), ma anche la digressione del tatuaggio con Laverne Cox (Orange is the new black) è un piacevole excursus.

In fondo, in Grandma tutto fa brodo, garantendo un’anima delicata e burbera allo stesso tempo, visualizzando una burrasca affettiva.

Non manca certo di malizia, ma è anche molto aperto, affrontando la vita di petto, tra scelte pesanti, che comunque si possono (devono) capire, e amori omosessuali, con chiare prese di posizioni sui sessi: gli uomini fanno acqua da tutte le parti, mentre le donne prendono la vita per le redini e anche quando verso la fine troviamo una normale coppia costituita da una moglie e un marito, è sempre lei a prendere la parola quando conta.

E in fondo, ricordare farà anche male ma ciò che di buono è stato vissuto non va cancellato da successive diatribe e può venire in soccorso quando dinnanzi al problema più grosso non si può scappare, ricordando quanto sia più utile instaurare un dialogo proposito rispetto a una facile arrabbiatura.

Insomma, Grandma è una dramedy risicata ma puntuale, che non vede nell’inizio e nell’approdo, che chiude due pagine senza volerne aprirne ulteriori, la sua panacea, regalando il massimo dello spazio a una torrenziale Lily Tomlin (da vedere anche l’extra sul dvd, che propone la presentazione del film al pubblico nordamericano, con gran risate per tutti).

A volte, non servono ampi archi temporali e grandi storie per acquisire un senso compiuto.

Ogni attimo può essere un regalo di cui godere. 

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