Regia di François Simard, Anouk Whissell, Yoann-Karl Whissell vedi scheda film
Turbo Kid – La Recessione.
Se ci fosse un premio per il miglior film dell'anno promosso della Recessione e a qualcuno ne fregasse qualcosa, Turbo Kid sarebbe tra i candidati in lizza per la vittoria. Turbo Kid ci porta indietro in un futuro non molto lontano, il 1997, e ci racconta le vicende di un ragazzino che diventerà un eroe per salvare la sua amica Apple e tutti gli abitanti della sua zona post apocalittica dal cattivone di turno, Zeus. Detta così sembra una trama delle più banali, degna di qualche filmetto della domenica pomeriggio, e invece Turbo Kid è un viaggio indietro nel tempo per tutte quelle persone che negli anni '80 e '90 sono stai degli adolescenti. Mentre seguiamo le vicende del protagonista, è tutto quello che lo circonda che ci riporta indietro e ci fa sobbalzare sul divano quando vediamo tutte quelle cose che ci hanno accompagnato da ragazzi; dal semplice walkman giallo della Sony con chiusura stagna, un gadget da paura e sgomento nel '91, fino al look della protagonista femminile che ricorda molto quello di Jam e le Holograms, e tante altre piccole cose che riattivano i neuroni nel nostro cervello, facendo riaffiorare ricordi dal profondo del dimenticatoio della nostra infanzia. Se questo non basta a stuzzicare la vostra voglia di tornare a un futuro da poco passato, in questa pellicola troviamo anche una buona dose di sana Iuleza con persone tagliate in due che perdono litri di sangue con schizzi chilometrici, motoseghe e lame rotanti come non se ne vedevano dai migliori film splatter degli anni '80.
Un film che riaccende la nostalgia degli anni '80 con un pizzico di violenza per dargli un pochino di sapore. Probabilmente chi è nato dopo il 1995 farà fatica a comprenderlo; siamo molto dispiaciuti per loro che hanno avuto una infanzia infelice.
#larecessione
per insulti anche non costruttivi.
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