Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Un ottimo riassunto delle capacità e dei gusti di Avati: casting superbo (con i 'soliti' Cavina e Delle Piane, indiscutibili, ed un nutrito gruppetto di facce 'felliniane'), ottima direzione degli attori, una trama in salsa horror (da sempre passione del regista, nonchè sua valvola di sfogo, di tanto in tanto), musiche jazzate, un orientamento decisamente raffinato al grottesco, che non fa parte nè della commedia italiana classicamente intesa, nè tantomeno risulta fine a sè stesso, poichè la storia funziona a prescindere dagli elementi sbilenchi, dai colpi ad effetto e dalle macchiette proposte. Sceneggiatura firmata dal regista, dal fratello produttore Antonio, da Gianni Cavina e da Maurizio Costanzo, solidamente costruita attorno ad un manipolo di sagome mai semplicemente demenziali e neppure mai da prendere troppo sul serio; particina per Michele Mirabella, professore universitario nonchè futuro noto volto televisivo. Commedia-thriller con spargimento di sangue rosa, così innocuo e kitsch. 6,5/10.
Anni '50, nella campagna emiliana c'è la villa di una famiglia ricca e composta quasi esclusivamente di svitati, ritardati, personaggi colmi di tic. Il capofamiglia viene accoltellato: un investigatore si reca sul posto per le indagini, ma i morti diventano presto due. Poi tre, poi quattro...
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