Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Una sorta di parodia della "Casa dalle finestre che ridono" (1976), con qualche eccesso di buffoneria ma con ancora la voglia di divertire il pubblico e con qualche notazione grottesca che raggiunge il segno. Tra gli attori, non mi sono piaciuti né Carlo Delle Piane, che era e resta un attore mediocre, sia che faccia il comico sia che reciti in parti "serie", né Gianni Cavina, confinato in un personaggio troppo scemo per essere vero. Il migliore è, invece, il piccoletto Bob Tonelli, nella parte dell'ex bambino prodigio. Notevole l'invenzione del personaggio di Donald, che viene ammanettato per non consentirgli di masturbarsi: "Si sta rovinando con le proprie mani", dice la sua istitutrice svizzera.
Uno scrittore alle prime armi deve vendere un antico volume a una famiglia di ricchi decaduti. Mentre il tipetto si trova nella villa di questi strani individui, i membri della famiglia, come previsto da un'antica profezia, muoiono uno dopo l'altro, affinché il decimo, ultimo superstite, si possa impadronire di un favoloso tesoro.
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