Regia di Veronica Pivetti vedi scheda film
Un adolescente si scopre gay, i genitori 'progressisti' (il padre psicologo, la madre giornalista) non lo accettano.
Volendo partire con una bella badilata di sarcasmo, si potrebbe sostenere che Né Giulietta né Romeo è il giusto prodotto per introdurre un tema scottantissimo e tabù quale l'omosessualità (maschile, ci mancherebbe: quella femminile è sempre ben accetta, anzi) al pubblico perbenista, ipocrita e ultracattolico del Belpaese. Perchè questo è il film: un lavoro essenzialmente indietro di una ventina-trentina d'anni rispetto agli sviluppi della società, che guarda con curiosità a manifestazioni sessuali bizzarre quali i gay cercando però con piglio illuminato di farceli passare per 'persone normali come noi'. L'omofobia - oltre ogni evidenza involontaria - è sempre dietro l'angolo. Quasi una fiction tv nell'impostazione estetica, oltretutto, malamente patinata e approssimativa nella confezione: tanto per aggiungere i difetti di forma a quelli, palesi, della sostanza del film scritto da Giovanna Gra e Veronica Pivetti. Per quest'ultima, attrice molto modesta, si tratta del debutto come regista: la bocciatura a questo punto parrà scontata. Situazioni largamente oltre il limite massimo di accettazione dell'inverosimile (la nonna che con la massima nonchalance va in discoteca a impasticcarsi, per dirne una) vanno sottobraccio con una direzione raffazzonata e una recitazione spesso maldestra, complici i giovanissimi e inesperti interpreti al centro della storia; nel cast troviamo, oltre alla Pivetti, Corrado Invernizzi, Andrea Amato, Carolina Pavone, Francesco De Miranda e Pia Engleberth. Mezzo voto in più perchè il tentativo di tirare in ballo un argomento per il quale comunque il vasto pubblico italiano ancora non è pronto - tentativo mal riuscito e ingenuo - è comunque sincero. 1,5/10.
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