Regia di Claude Barras vedi scheda film
La storia tenera di un orfano dal cuore d'oro che riesce a farsi amare grazie alla sua disarmante propensione alla tolleranza e alla capacità di superare i conflitti apparentemente più insanabili.Una storia di adattamento alla vita che parte fitta di ostacoli.La famiglia, anche sui generis o allargata come elemento salvifico indispensabile.
FESTIVAL DI CANNES 2016 - QUINZAINE DES REALISATEUR
Dalla Svizzera il cartoon che farà intenerire l'intero Festival. Con la valida, brillante e cpmmovente sceneggiatura della valida cineasta Celine Sciamma, esperta nel raccontarci storie di borgata ed emarginazione tra giovani, il film d'animazione, girato secondo i parametri dello stop motion simile a certi fortunati prodotti usciti dalla factory di Tim Burton, con faccine stilizzate tutta testa e occhi spalancati, il film ci parla di "Zucchina", piccolo tenero orfano che, perduta anche la madre, finirà, grazie all'interessamento di un poliziotto premuroso, presso una casa di accoglienza di minori. Riuscire ad ambientarsi in quel contesto non sarà facile, ma poi anche gli scogli più duri rappresentati da un compagno decisamente più ribelle ed intransigente della media, ma in fondo tutt'altro che cattivo, verranno appianati.
Ma vie de courgette è girato molto bene nel suo disegno stilizzato ma profuso di particolari spiritosi, scritto in modo da catturare l'attenzione e lasciarsi commuovere da una umanità disarmante di personaggi soli ma non per questo inerti ed impotenti. La Sciamma evita facili retoriche e sentimentalismi spicci per inquadrare il fulcro della problematica e il risultato è appassionante e soddisfcente, in grado di conquistare il pubblico man mano che la vicenda procede verso la conclusione. Ovazioni in sala dopo la proiezione nell'affollata sala del Palais Croisette, ove gli autori, presenti a fine proiezione, sono accolti da un applauso senza fine.
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