Regia di Frédéric Schoendoerffer vedi scheda film
Quattro bolidi in corsa, un pacco pesante e preziosissimo da far giungere a destino: una frontiera da superare, ed un posto di blocco che genera l'inconveniente sanguinoso. Un thriller senza tempi morti che evita di sbarellare in situazioni improponibili ed esagerate, per tenersi saldo al suolo, sul manto bituminoso della strada.
Quattro macchine lanciate verso una unica meta: sette uomini all'interno di esse, intenzionati a far di tutto pur di arrivare a destino.
Dentro una di esse una partita di droga da oltre una tonnellata, protnta per essere portata da Malaga, in Spagna, su verso la banlieue parigina per essere preparata e smerciata. Una frontiera di superare, qualcosa che non va. Un posto di blocco, una sparatoria, un morto tra i malviventi, un ostaggio e una fuga sempre più rapida ed azzardata.
Le Convoy, produzione francese, lo precisiamo subito, prende le distanze dal cinema effettato e vuoto delle produzioni bessoniane che ripetono e mimano con successo i blockbuster americane in stile Fast & Furious, e si concentra sull'azione, sulle riprese a filo di macchina in corsa, senza voler minimamente credersi o voler far pensare di essere qualcosa di più che puro intrattenimento; ma pure, dal lato opposto, senza mai forzare i limiti del realistico e restando agganciati alla possibilità di un racconto che sappia mantenersi in zona plausibilità.
Nel cast figura, come unica star, il fascinoso Benoit Magimel, fisico ed espressione alla Sean Penn di quindici anni fa. Lo affiancano caratteristi e giovani talenti per il moemnto a noi sconosciuti. Recitazione realistica ed asciutta, tempi veloci e belle riprese di auto in corsa, con un regista specializzato nel genere thriller, Frédéric Schoendoerffer, che sa tenere saldo il polso senza incedere in situazioni ad effetto troppo roboanti, senza cadere nella trappola di troppo pietismo, dipingendo dei personaggi freddi e cinici che non rinunciano a mostrare il loro lato umano attraverso la ordinarietà di dialoghi anche ironici, mai sopra le righe.
Sfondi mediterranei e rettilinei assolati ove la macchina si posiziona ad altezza ruote per affiancarsi ai bolidi in corsa, facendoci vivere con lucidità e realismo una corsa contro il tempo condotta con lucidità e freddezza, mantenendosi saldi e concreti al suolo, lungo il manto bitumonoso e fluente del percorso stradale.
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