Regia di Alice Winocour vedi scheda film
Al ritorno da una missione in Afghanistan, Vincent lavora nell'ambito della "sicurezza" per ricevimenti VIP. Dall'esercito era stato congedato per sintomi conseguenti a verosimile disturbo post-traumatico da stress, consistenti anche in problemi allucinatori. Quando a Vincent viene affidato il compito di proteggere la famiglia di un influente uomo d'affari, egli coglie segni di preoccupanti manovre (impercettibili ad altri), che creeranno ostilità anche in coloro che dovrebbe proteggere....
La quasi esordiente regista Alice Winocour gioca a porre delle premesse basate sulle discutibili condizioni mentali del protagonista (le allucinazioni, il diverbio e l'impulsività col segretario del ministro, l'insofferenza alla disciplina) che possano trarre in inganno lo spettatore; inganno inutile, perché intanto si è creata una forte empatia verso questo personaggio dalla grande sofferenza intima che quasi contrasta con la sua "ingombrante fisicità" (come dice Laulilla).
Quando la trama si svilupperà mostrando le reali capacità di giudizio di Vincent e la sua dedizione al compito concordato, anche l'ostilità dei suoi più accaniti detrattori vacillerà fino ad un finale quasi romantico che forse è il vero limite del plot.
Il film si fa comunque apprezzare per la capacità di mantenere una buona tensione - più con le atmosfere che con l'azione - dall'inizio alla fine.
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