Come ogni mattina, la professoressa Maria Mercadante si reca all'università. Salvatore, invece, è un giovane studente che sta realizzando una reportage su un gruppo di quindici marinai marocchini bloccati nel porto di Cagliari in stato di sciopero perché senza stipendio da nove mesi. Nello scontro di opinioni sulla condizione degli operai emerge la condizione concreta dei giovani italiani: senza lavoro, con un futuro incerto, in molti pensano di abbandonare l’Italia. La nave Kenza, insieme ai marinai costantemente in quarantena, resterà sotto sequestro, mentre Salvatore e Maria, “costretti” alla riflessione più profonda, si troveranno in stato di confusione.
Note
La nostra quarantena è documentario e fiction. Ed è anche una riflessione sul senso della “testimonianza” e sull’efficacia della “rappresentazione”. Funziona soprattutto quando fa un passo indietro e lascia il campo alla nuda vita. Incespica, invece, nel contorno/contesto narrativo, nell’eccesso di pretese e di poesia, nella sovrabbondanza di temi accennati e di estetiche evocate.
Abbiamo sempre molta simpatia per chi realizza cinema indipendente al di fuori dalle strade battute e commerciali, magari con un occhio rivolto al sociale. Così ci mettiamo di buon grado in macchina, macinando chilometri e benzina per vedere “La nostra quarantena”, pagando di buon grado il biglietto a prezzo pieno, carichi di aspettative e curiosità.
Che… leggi tutto
La nave è immobile, ancorata a un’ingiustizia: 15 lavoratori che non vengono pagati da mesi. Intorno si muovono vite, storie, speranze, famiglie divise, sogni spezzati e un ragazzo che cerca di capire, uno studente universitario che dovrebbe solo osservare, applicare un metodo, ma finisce per immedesimarsi nella precarietà e nelle emozioni di quegli uomini (individui o comunità?). Peter… leggi tutto
Con “La nostra quarantena”, titolo fortemente emblematico di una condizione di stagnazione angosciosa in cui versano oggi le nuove, e non solo, generazioni, Peter Marcias prosegue un discorso umano e cinematografico di intenso impatto sociale ed emotivo. Come in “Dimmi che destino avrò”, l’attenzione è rivolta alle pieghe più nascoste, ma per… leggi tutto
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