Regia di Fernando Cerchio vedi scheda film
Anche se siamo nel 1955, sembra di assistere a una pellicola di 10-15 anni prima: telefoni bianchi, sostanzialmente. Una trama che fa leva su buoni sentimenti ed eroismo, un intreccio che sembra più interessato a mettere in mostra acrobazie e aerei che esseri umani, dialoghi, situazioni, psicologie; I quattro del getto tonante è un film che nasce vecchio, ma soprattutto - sia pure per un'ingenuità di fondo - inoffensivo, capace di suscitare più sbadigli che entusiasmi. L'unico motivo per cui viene tuttora ricordato è quello citato attentamente dal Morandini: trattasi della primissima uscita sul grande schermo per la gloriosa IIF di Fulvio Lucisano, che rimarrà per oltre mezzo secolo una delle principale figure produttive del Belpaese. Per il resto non si può che segnalare la partecipazione di Leo Benvenuti e Piero De Bernardi in fase di sceneggiatura, anche se la coppia è ancora lontana dalla futura celebrità, che vanno ad accostare le proprie firme sul copione a quelle del regista e di Stefano Strucchi; il reparto interpreti sfoggia invece nomi del calibro di Massimo Girotti, Andrea Checchi, Antonio Cifariello, Dawn Addams, Tino Carraro, Elsa Vazzoler e del futuro regista Giulio Paradisi. Fernando Cerchio aveva già una quindicina d'anni (e altrettante pellicole) di carriera alle spalle; il suo cinema è molto di maniera, privo di personalità e forse l'opera qui non suggeriva un diverso atteggiamento. Belle le sequenze con acrobazie in volo. 3,5/10.
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