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Pelle di bandito

Regia di Piero Livi vedi scheda film

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La recensione su Pelle di bandito

di mm40
5 stelle
Sardegna. Mariano finisce in galera a seguito di un 'regolamento di conti'. Evade insieme a uno spagnolo con cui si rifugia nell'entroterra, dedicandosi a sequestri e brigantaggio. Intervengono i corpi speciali delle forze dell'ordine: l'epilogo sarà drammatico, anzi tragico.
 

Sul fatto che Mariano sia in realtà Graziano (Mesina) non c'è alcun dubbio. Instant movie sulla storia di uno dei personaggi più celebri della malavita del Novecento, Pelle di bandito proprio a causa di questa sua stretta vicinanza temporale con i fatti narrati, sceglie di utilizzare pseudonimi e caratterizzazioni che richiamano, più che indicare chiaramente, i protagonisti di quelle vicende. Un espediente che permette alla sceneggiatura scritta dallo stesso regista, da Delia La Bruna e da Adriano Asti, oltrettutto, di rimanere sul vago o di inserire elementi di fantasia ad hoc, senza insomma doversi attenere strettamente, documentaristicamente alla cronaca. Pelle di bandito è pertanto una pellicola che interseca valore 'civile', storico e artistico, di mera fiction; il bianco e nero scelto per la fotografia di Aristide Massaccesi (il futuro Joe D'Amato!) conferma la volontà di ricercare per il lavoro anche un'impostazione estetica a esso adeguata: immagini scarne, grezze, che descrivano al meglio gli scenari desertici e desolati che occupano lo schermo per gran parte della durata del lavoro. L'olbiese Piero Livi debutta qui; girerà poco e di rado (di lui risultano quattro film in 35 anni!), ma il segno lasciato da questo esordio rimarrà: foss'anche soltanto per aver anticipato - e non è affatto poco - un anticipatore nato come Carlo Lizzani, che proporrà la storia di Mesina (ma in maniera più approfondita, questo va riconosciuto) nel successivo Barbagia - La società del malessere, uscito pochissimo tempo dopo. Alla luce di tutto ciò, difficile giustificare la didascalia di chiusura di Pelle di bandito, che ricorda come fatti e personaggi messi in scena siano del tutto inventati (?!?). Fra gli interpreti, l'unico di qualche rilievo è Giovanni Petrucci, in un ruolo laterale; il protagonista è invece il semisconosciuto Ugo Cardea, che reciterà ancora in qualche pellicola (sarà anche il Cartesio dell'omonimo lavoro di Rossellini), per ritirarsi alla fine degli anni Settanta. 5,5/10.

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