Regia di Marielle Heller vedi scheda film
Uno dei migliori ritratti adolescenziali che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni. E' probabile che la presenza di una regista donna, peraltro esordiente come la Heller, ha saputo affrontare così tante tematiche nel percorso di maturazione di una ragazzina con una sensibilità ed un equilibrio fuori dal comune.
Facile addentrarsi in questi territori, difficile sapersi districare con abilità. Una ragazzina nemmeno tanto attraente ma curiosa e vitale, la quale attraverso la relazione con il compagnio della madre e la registrazione delle sue esperienze, la scoperta del proprio corpo, della sessualità, su un diario di audiocassette scopre un nuovo mondo e ne è terribilmente attratta.
Un film che non scade mai nella scabrosità, ben inserito nel contesto della San Francisco anni 70, mondo in piena rivoluzione culturale, universo folle e surreale, libero e pericoloso, dove il talento della ragazza per il disegno, ispirato dallo stile di Crumb, crea delle vere contaminazioni di genere.
Bravissimo il cast, la Powley in primo luogo, ma anche le insicurezze della madre intepretata dalla Wiig e l'oggetto del contendere Skarsgaard. Pieno di vitalità e tecnicamente curato in ogni dettaglio, sarebbe il classico caso di film da recuperare.
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