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007: Spectre

Regia di Sam Mendes vedi scheda film

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La recensione su 007: Spectre

di YellowBastard
6 stelle

Spectre, secondo capitolo di 007 diretto da Sam Mendes, è l'inevitabile e prevedibile, non necessariamente gradito, conseguenza a Skyfall e quindi il definitivo ritorno a un Bond più classico, che significa anche più manicheo e tradizionalmente camp, in un processo già iniziato con la precedente pellicola e che ariva giusto in tempo per festeggiare i 75 anni di vita del protagonista.

 

Spectre - 007 - Film (2015) - MYmovies.it

 

Alla fine il film risulta meno riuscito di Skyfall, da una parte per il presunto sfoggio di virtuosismo da parte di Sam Mendes (comunque splendida l'introduzione ambientata a Città del Messico e che quasi anticipa il successivo film del regista) e del suo bravissimo direttore della fotografia Hoyte Van Hoytema, e dall'altra parte per la strana commistione tra il "realismo" spinto dell'era Craig, quasi una firma del suo 007, e il ritorno a quell'ingenuità tipica dell'era Moore che sconcerta e che stride in più occasioni, come se si cercasse di infilare a forza il Bond di Daniel Craig e le relative innovazioni in un'epica retrò d'altri tempi che però non gli appartiene in quanto personaggio, quello di Craig, costruito anche, se non soprattutto, per negare proprio quel periodo ma anche quel genere di epica.

 

Ovviamente apprezzare o meno tale tentativo è anche una questione di percezione personale ma mischiare il passato cinematografico di 007 e il mondo contemporaneo in modo così contradditorio, specie viste certe premesse iniziali, crea alla fine un risultato piuttosto deludente.

E come se l'insuccesso e la delusione per Quantum of Solace gli abbia talmente spaventati da cambiarne frettolosamente i piani e il successivo, enorme successo di Skyfall a confortarli per la nuova direzione intrapresa, portandoli però in questo capitolo ad esagerare (mi ricordo ancora certe promesse di Craig e produttori di un Bond più grande, completo e definitivo rispetto a Skyfall).

 

In realtà Spectre non è neppure male, un Bond-film vecchio stampo con un protagonista iconico e indistruttibile, con scene d'azione e battute divertenti e villain pittoreschi e fantasiosi, in parte più in periodo Connery che sulla scia di Casinò Royale, ma probabilmente il punto è che tutto questo, pur se ben confezionato, sa ormai troppo di déjà-vu.

Anche (o soprattutto) per un personaggio come James Bond.

 

Call Monica Bellucci a "Bond Woman" | The Mary Sue

 

Ottimamente in parte Daniel Craig seppur mostrando ormai segni di eccessiva “agiatezza”, mettiamola pure così, nei panni del protagonista mentre ancora una volto lil suo 007 lavora più per conto proprio, e seguendo motivazioni diciamo più personali, che per l'Agenzia di spionaggio britannica.

Scelta probabilmente dettata, onde conquistare maggiormente le simpatie del pubblico, dalla necessità di allontanarsi dal semplice esecutore della volontà di un governo come quello Britannico, quando in realtà Bond storicamente non è mai stato altro che il mero esecutore dell'ambizione colonialista di un'Inghilterra destinata a dominare sul resto del mondo, in quanto intesa esclusivamente come esercizio di un potere nazionalista e quindi necessariamente prepotente, bugiardo e corrotto da un pubblico generalista meno propenso, al giorno d'oggi, ad accettarlo nel suo ruolo diciamo più “tradizionale”.

 

Conseguenza del successo di Jason Bourne (archetipo dell'eroe no global che prosaicamente si ribella ai crimini del proprio stesso governo) e che ha colpito anche il Ethan Hunt di M:I (ormai più propenso a scappare e/o a provare la propria innocenza a un governo USA costantemente pronto a mettergli i bastoni tra le ruote mentre cerca di salvare il mondo che non a inseguire e a catturare i cattivi)

Abbastanza equivoca però come situazione che, nelle ultime pellicole di 007, inizia un po (troppo) ad avvertirsi.

 

Buonissima la prova di Lea Seydoux mentre poco più di un semplice cameo vecchi stampo, ovvero quello di “trofeo di caccia” di Bond, il ruolo invece di Monica Bellucci.

L'antagonista principale e leader della Spectre, il redivivo Christoph Waltz, è invece penalizzato da un copione scarno di motivazioni ma anche di plausibilità, demandando il tutto ad un accumulo di citazioni e di rimandi storici anche ad effetto o ben costruiti (il gatto!!) ma alla fine abbastanza impersonali o inutili.

Anche il suo legame affettivo con Bond viene utilizzato poco e male e in definitiva con ben poca presa sullo spettatore.  

Decisamente meglio con il personaggio di Dave Bautista, scagnozzo perfetto per fisicità e presenza scenica e omaggio citazionista dei film del passato reinterpretato però con intelligenza e personalità, forse un po sprecato, alla fine, ma comunque di sicuro impatto.

 

007 Spectre: trailer, trama e curiosità - TabletTV

 

VOTO: 6

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