Regia di Sam Mendes vedi scheda film
Un piano sequenza acrobatico, una messa in scena portentosa nel giorno in cui a Città del Messico si celebrano i morti e una gigantesca esplosione con James Bond (Craig, alla sua quarta interpretazione del ruolo) che scivola sui piani inclinati di un palazzo che frana sotto i suoi piedi sono le credenziali con cui si presenta il venticinquestimo episodio della serie dedicata alla superspia britannica partorita (almeno in parte) dalla fantasia di Ian Fleming. Passato questo folgorante quarto d'ora iniziale, portatevi il cuscino: ne avrete bisogno perché sarete sommersi da una valanga di dialoghi letargici, da uno script aggrovigliatissimo e alo stesso tempo banale e da una regia che si mantiene nella più vieta ordinarietà della serie.
La trama è delle più risapute: il solito cattivone straricco (Waltz), a capo di una organizzazione criminale chiamata Spectre, orchestra stragi in giro per il mondo con lo scopo di radunare sotto il suo potere le agenzie per la sicurezza che dovrebbero fungere da antivirus a questi massacri. Nel frattempo, un funzionario doppiogiochista dei piani alti dell'intelligence britannica (Scott) sta lavorando per estinguere il programma degli agenti doppio zero, come, appunto, 007. Che, tra un amplesso e l'altro, inseguimenti in aeroplano e scazzottate sul treno, troverà anche il tempo per sbrogliare la matassa. Per Sam Mendes, sopravvalutato regista di film come American beauty e Revolutionary road, un'occasione sprecata, tanto più se si sfrutta in maniera tanto banale una città come Roma (con inseguimenti nel rione Monti e sulla riva del Tevere) e si fa recitare una come Monica Bellucci, per la quale diventa sempre più difficile adoperare la parola "attrice".
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta