Regia di Sam Mendes vedi scheda film
Tenuto conto che SKYFALL è un capolavoro assoluto del cinema d'azione, indipendentemente da 007, era praticamente impossibile per il buon Sam Mendes fare di meglio. L'impressione è che sia stato davvero l'ultimo di Daniel Craig, che ha dichiarato più volte di volere smettere dopo questo 4° episodio. Mai visto un Bond così vulnerabile come uomo, così non-protagonista come ruolo, così dipendente dagli altri (ho apprezzato il potenziamento dei personaggi di M, Q, Moneypenny e Tanner): glielo leggi negli occhi che non ce la fa più, che vuole lasciare (sia l'attore che Bond stesso). O almeno questo fa pensare l'ultima scena, con lui e la bionda che se ne vanno insieme verso il tramonto. Resta il cliffhanger di Ernst Stavro Blofeld, sopravvissuto. Piuttosto deludente Christoph Waltz, un cattivo appannato in un ruolo scritto maluccio, in più sfavorito dal paragone col magnifico gigione Javier Bardem. Lea Seydoux è eccellente nella migliore Bond-girl di sempre: un personaggio a tutto tondo, autonomo, dalla forte personalità.
Sarà che il mio primo Bond (Casino Royale) l'ho letto nel 1967 o giù di lì, trovo che siamo di fronte al più letterario e al più fedele al personaggio creato da Fleming. E' il film che tira le fila di tutta la saga cinematografica (lo si vede benissimo fin dai titoli di testa), quasi un testamento.
Adesso aspetto il 25°. E spero che 007 sia Tom Hardy.
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