Regia di Sam Mendes vedi scheda film
Era già nell'aria nei capitoli precedenti, ma qui diventa ufficiale: torna la Spectre, l'organizzazione terroristica che 007 affrontava fra gli anni'60 e '70, che qui agisce come una specie di mafia del controspionaggo (vedi la piovra che minaccia Bond con i suoi tentacoli, nella sigla iniziale), ma senza un vero e proprio scopo se non il caos mondiale. Daniel Craig senza un soggetto tratto da un libro (non solo) di Fleming, rifà scene già viste in altri film, ma in toni dark, e Sam Mendes gira un opera inferiore alla precedente, ma comunque bondiana. Christoph Waltz è un cattivo degno della saga bondiana, Maurizio Battist...Ahem...Dave Bautista fa un killer alla Squalo e Oddjob, ma senza particolari slanci tipici del suo Drax il distruttore. Miglior perrmance di Monica Bellucci in un film straniero: 5 minuti su 150 complessivi! Brava Léa Seydoux, fa tornare Bond girl dell'era Craig come erano prima di "CASINO ROYALE". Bello, ma questo non è certo il Bond dei primi 16 film, nonostate le strizzate d'occhio e le scene rifatte. E' un Bond che è ricominciato da Craig, o male che vada da Brosnan. E dire che si poteva tutto riagganciare a "LICENZA DI UCCIDERE", con un pò di sforzo.
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