Regia di Susanna White vedi scheda film
Delusione è la prima parola che mi viene in mente. La seconda e la terza sono invece due nomi propri (anzi due cognomi): Hitchcock e Le Carré. E proprio qui si generano i primi malumori per un film che quando senti nominare Le Carré chissà perchè ti viene alla mente quel capolavoro che era "La talpa" oppure che quando leggi di Hitchcock ti potrebbe capitare di pensare a "L'uomo che sapeva troppo" ma tu -spettatore- devi invece fare i conti con la realtà di un film sì dignitosissimo ma in buona sostanza senza infamia e senza lode. E allora ridimensioni fin da subito le tue pretese. Per inciso poi peraltro una coppia in vacanza in Marocco pare proprio servita su un piatto d'argento: stessa partenza del citato film di Hitchcock (uguale) ma -come dicevo- qua Hitch bisogna lasciarlo perdere e Le Carré è un Le Carré minore (non avendo letto il romanzo non so dire se la cosa sia da imputare allo scrittore o alla sua trasposizione sullo schermo). Mi accorgo che sto pian piano demolendo un film che tutto sommato non se lo merita perchè è piuttosto ben realizzato. Eppure la delusione trapela progressivamente nel corso della visione. La sceneggiatura racchiude la giusta suspense ma non sufficientemente intrigante. I personaggi sono raccontati con differenziati approfondimenti psicologici e questi ultimi non sempre credibili: ad esempio questo professore universitario che si trasforma in action hero è a tratti ridicolo, mentre il russo doppiogiochista-spia è seducente nei suoi risvolti umani. Insomma è un film altalenante, anche nel suo evolversi tra momenti noiosi ed altri accelerati. Ma secondo me a latitare è proprio il senso della tensione spionistica, presente certo, ma non nella maniera irresistibile (per dire) della "Talpa". E veniamo al cast. Ewan Mc Gregor difficilmente sbaglia un film. E anche questa volta se la cava discretamente, ma oggettivamente non è al massimo della sua resa, forse perchè alle prese con un personaggio con qualche limite "di scrittura". La protagonista femminile (tale Naomie Harris) credo d'averla vista qui per la prima volta ma me ne sono subito invaghito: discreta come attrice ma soprattutto bella da morire, con quel sorriso incantevole e quella pelle nera...mamma mia! Non sfigura affatto poi un impeccabile Damian Lewis indaffaratissimo agente dei Servizi Segreti britannici. A mettere però chiunque in ombra (anche lo stesso McGregor) ci pensa quel gigante assoluto di Stellan Skarsgard....uno di tale potenza che con un suo solo sguardo torvo può riempire un'intera sequenza. Un attore -appunto- gigantesco. In definitiva un film che si può vedere, non sarà certo un biglietto d'ingresso sprecato, ma che ti lascia la sensazione che avrebbe potuto essere molto meglio.
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