Regia di Maria Sole Tognazzi vedi scheda film
Piacevole sorpresa. Il mio pregiudizio, lo ammetto, era quello di un prodotto che avrebbe rispecchiato un certo "giro" intellettuale romano "de sinistra", magari una roba esile e minimale costruita su misura per due attrici di cui -infatti- una è icona morettiana e l'altra è icona della sinistra pop modello Parietti. E invece è un bel film. Semplice ma molto sincero e sentito. Da parte ovviamente della brava Maria Sole Tognazzi. Premetto subito che il tema "omosessualità" non è che rientri nei miei principali interessi. Essendo eterosessuale conclamato, non ho mai voluto approfondire il discorso, probabilmente anche per imbarazzo. E aggiungerei che di omosessualità maschile se ne parla molto spesso ed è quindi più visibile (che poi sia effettiva oppure simulata è un altro discorso) mentre quella femminile lascia poche tracce evidenti nel nostro quotidiano. So bene che affrontando questo argomento è inevitabile che salti su qualcuna che ti dà la lezioncina e contesti subito ogni tuo possibile approccio. Dunque, ragazze, abbiate pietà. Il film indaga sulle vite di due donne che convivono, fanno insomma una coppia, anche se dotate di due spiriti piuttosto differenti. Una , ex attrice, è innamorata e convinta della propria scelta di vita (Ferilli), mentre l'altra (Buy) è persona dominata da incertezze e perplessità. Quest'ultima poi, proviene da una esperienza di vita etero, ha avuto un compagno e anche un figlio, prima di vivere questa variazione di orientamento. Il problema è che lei incontra un vecchio amico e se ne innamora, mandando a rotoli i suoi ultimi anni con la propria compagna. che ne soffre da morire. Ovviamente neanche una sillaba uscirà dal mio mouse su quale sarà la deriva finale di questo bel film. Non è poi nemmeno così importante saperlo, quel che conta è l'impronta che la Tognazzi ha impresso a tutta l'opera, un indirizzo pacato, tranquillo, tutto sommato realistico. E la scelta registica di questa chiave mai sopra le righe si rivela felice, perchè ci mostra il rapporto tra le due protagoniste coi toni del quotidiano, senza derive drammatiche e scene madri. Sì, viviamo in platea tutte le "paturnie" di una Buy totalmente combattuta tra due nature contrapposte, ma lo facciamo senza incontrare asprezze, senza mai vivere risvolti emotivi estremi. Ed ecco dunque che (e non era facile parlando di un rapprto così particolare) lo spettatore vive questa storia di innamoramenti e perplessità con piacevolezza, senza turbamenti o scossoni, quasi come assistesse ai normali alti e bassi di una coppia etero. Le due attrici sono molto brave nell'aderire ai rispettivi ruoli, anche se non si può tacere della differente caratura tra una Ferilli senza doti che possano sorprenderci e una Buy straordinariamente talentuosa nel raccontarci anche le minime sfumature di qesta donna piena di inquietudini. Sulla Buy vorrei aggiungere che va elogiata la sua capacità -nell'ultimo decennio- di svincolarsi dalla gabbia di una serie di caratterizzazioni troppo a lungo reiterate (praticamente per anni s'era appiccicata addosso il personaggio della moglie nevrastenica, della psicopatica cornuta e pure mazziata). Margherita ha saputo negli anni compiere su se' stessa un impegnativo lavoro d'attrice, immagino faticoso, che ora le consente di assumere il titolo di più brava professsionista sulla scena italiana del cinema. Un' avvertenza. non fatevi ingannare se su qualche flyer accanto al titolo appare la scritta "commedia". Questa non è una commedia. E' piuttosto un film "di sentimenti". Sentimenti che vengono mostrati al pubblico (e questo è il pregio sostanziale dell'opera) sempre con delicatezza, pudore, buon gusto. PS: i maschi in questo film appaiono quasi tutti un pò stupidi e schematicamente superficiali. Ma ci può stare.
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