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La casa delle conchiglie

Regia di Domiziano Cristopharo vedi scheda film

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La recensione su La casa delle conchiglie

di alan smithee
7 stelle

scena

La casa delle conchiglie (2014): scena

 

 

24 COURMAYEUR NOIR INFESTIVAL: PROIEZIONI SPECIALI

 

Veronica Gentili, Stefano Cassetti

La casa delle conchiglie (2014): Veronica Gentili, Stefano Cassetti

 

"Le conchiglie.... aprono porte in nuove dimensioni. Bisogna solo risalire la spirale". Le porte della dimensione dell'orrore, la porta che ti catapulta all'inferno passando attraverso le mura di una fortezza solo apparentemente disabitata, ma con segni evidenti di vita e di movimento. 

LA CASA DELLE CONCHIGLIE, è un un omaggio che il regista Domiziano Delvaux Cristopharo ha voluto dedicare alla figura di Dylan Dog, ovvero la resurrezione del fumetto italiano da metà anni '90 ad oggi: di quello che è divenuto il più celebre personaggio di casa Bonelli nell'ultimo ventennio. 

Un omaggio, una reinterpretazione con la quale Cristopharo, coadiuvato dal valido scrittore-sceneggiatore Andrea Cavalletto, che ne ha curato la stesura del copione originale, ha inteso restituire decoro, opportuna impronta cinematografica, ed affinità/coerenza ad una icona che invece il cinema americano, spesso superficiale e facilone, ha travisato, distorto e mal compreso col suo scellerato adattamento di qualche anno fa.

Un omaggio dunque, non un tentativo di trasposizione letterale, testuale, iconica, come dimostra anche l'azzeccata e per nulla scontata scelta dell'interprete, che ricalca ma non copia o scimmiotta a tutti i costi i tratti del suo eccentrico personaggio: a rappresentare il fosco, ma ironico e talvolta scanzonato personaggio dell'incubo, ecco il bel volto che non si dimentica di Stefano Cassetti, gli occhi di ghiaccio del cinema italo/francese, l'indimenticato Roberto Succo del celebre film di Cedric Kahn del 2001, e poi interprete incisivo di molte interessanti produzioni, spesso indipendenti.

Stefano Cassetti protagonista e Andrea Cavalletto autore della sceneggiatura de La casa delle conchiglie, tentativo interessante di riportare al cinema il mito di Dylan Dog.

HOUSE OF SHELLS - LA CASA DELLE CONCHIGLIE COURMAYEUR NOIR IN FESTIVAL 2014 - FUORI CONCORSO

il manifesto del cortometraggio 

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Un bianco e nero che rende alla perfezione la desolazione di un luogo sperduto di campagna in cui il detective per qualche motivo, che correttamente non ci è dato di sapere, si trova con una avvenente compagna, Vivian (Veronica Gentili, davvero molto sexy con quegli occhiali dalla montatura maliziosa): una tempesta in arrivo li costringe a ripararsi in un maniero apparentemente disabitato, ma con importanti indizi e segni di vita al suo interno. Una voce misteriosa, l'eco terrificante che si propaga da alcuni oggetti misteriosi che la spoglia abitazioni custodisce, conchiglie concentriche e sinuose, inquietanti come scheletri, quali esse sono in definitiva, che paiono una sinistra apparizione fuori luogo in aperta campagna. Insomma una notte da incubo aspetta la giovane attraente coppia, che smetterà molto presto di stuzzicarsi con battute ironiche ed evocatve, per concentrarsi a sopravvivere ad un'altra notte da incubo, una delle molte che caratterizzano la vita avventurosa e tetra del celebre personaggio.

Ironia, citazionismo, una fotografia splendida che mette in risalto il nero della pietra e il biancore luccicante e perlaceo delle conchiglie, il nero della voragine che inghiotte i due malcapitati ed il bianco candido delle pareti del castello; il nero dello specchio che inghiotte all'inferno la coppia, ed il bianco di un cielo livido che promette libertà e salvezza.

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Un piccolo film indipendente girato in bianco e nero ed in lingua inglese, ironico e con qualche dialogo intrigante, che funziona e convince, centrando, a mio avviso, pur non essendo un esperto né un seguace dell'accattivanye personaggio, l'obbiettivo ambizioso che regista e sceneggiatore si sono prefissati.

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