Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
L'amicizia trionfa sull'amore, sulla gelosia, sull'egoismo. Dalla morale che si evince può sembrare un film superficiale, invece così non è: la storia (scritta da Salvatores, Francesca Marciano e Bentivoglio) è verosimile (per quanto non particolarmente originale), ben sviluppata, con dialoghi sufficientemente credibili e dai risvolti psicologici un minimo approfonditi; e poi è recitata con mestiere dalla coppia di protagonisti, fra cui si inserisce la Morante, che non sfigura, ed accanto ai quali troviamo particine per Claudio Bisio, Ugo Conti e Ninì Salerno. Si tratta del secondo capitolo della tetralogia dedicata al viaggio e alla fuga da Salvatores, tetralogia aperta l'anno precedente dal decisamente più riuscito (per la riflessione, per i personaggi e le loro interrelazioni) Marrakech express; certo, il finale rischia di banalizzare un po' tutta la storia, ma osservandola nel suo complesso si può accettare anche la scelta di chiudere con una nota leggermente malinconica (in uno spartito oltremodo rassicurante e compassionevole, però). In totale i momenti comici e ironici prevalgono su quelli drammatici, ribaltando le componenti del lavoro precedente. 5,5/10.
Due amici, mediocri attori, partono in tournée per il sud Italia con una rappresentazione; uno dei due è in crisi, lasciato dalla ragazza, e non riesce a portare avanti gli impegni. E ancora non sa che la ragazza l'ha lasciato per l'amico.
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