Regia di Lawrence Kasdan vedi scheda film
Sopravvivere ad un lutto non è cosa facile, se è quello di un figlio, per di più andatosene in una circostanza assurda e all'improvviso:"Turista per caso" imbocca la corsia rischiosa della commedia drammatica su un tema del genere,ponendo il protagonista William Hurt in un'impasse sentimental-psicologico ristagnante, anche per la particolarità amorfa del carattere del personaggio, venuto da una famiglia di asociali,che si guadagna da vivere scrivendo libri che danno suggerimenti a chi viaggia per lavoro . Sospeso tra il divorzio dalla moglie Kathleen Turner che non regge più la situazione e nemmeno l'apatia del coniuge, e la prospettiva di una nuova esistenza spinta dal rapporto amoroso con l'istruttrice di cani Geena Davis, il personaggio vive una forma di catalessi emotiva che fa confluire nel suo consigliare chi intraprende un viaggio, anche svolto per questioni pratiche, a come non sentirsi mai in gioco, nè fuori dalle sicurezze appiccicose della quotidianità."Turista per caso" è l'evidente lavoro di uno sceneggiatore che è passato alla regia: il piatto forte del lungometraggio sono le annotazioni psicologiche e caratteriali conferite ad ogni personaggio, anche quelli che si vedono meno, che rendono una storia altrove non originalissima più interessante e avviatrice di riflessioni sul proprio vissuto e su quello che si mette in conto, sbagliando per difetto, sul cosa ci aspetterà. Degli interpreti, molto bravo Hurt, ma sono le due donne, l'elegantissima Turner e la bizzarra Davis a riscuotere maggiori consensi.
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